Frana Mont de la Saxe, lettera dell’assessore Baccega alla consigliera Certan
Quanto costa per lei Signora Certan una vita umana?
Pubblichiamo una lettera aperta dell’assessore regionale alle Opere pubbliche, Mauro Baccega, alla consigliera regionale Chantal Certan (Alpe)
«Che la signora Certan continui a cercare di farsi campagna elettorale a suon di comunicati stampa e sfuggendo al quesito che Le posi in Consiglio regionale è abbastanza insolito.
Il quesito è il seguente: “Quanto costa per Lei, Signora Certan, una vita umana? Ne aggiungo un’altra: “Avrebbe preferito una tragedia? Magari a livello di Rigopiano?
Leggendo le relazioni e come è ben noto il fenomeno franoso del Mont de La Saxe risale agli anni ’90, ma con le evacuazioni del 2013 e del 2014 é diventato un evento di livello nazionale. Si tratta di un fenomeno franoso di grandi dimensioni, quasi 8 milioni di metri cubi, che con il tempo si é diviso in diversi parti di decine e centinaia di migliaia di metri cubi che si muovono con velocità diverse. Nel 2013 e nel 2014 si sono avute ben due evacuazioni in primavera, ordinate dal Sindaco con centinaia di persone che restarono fuori di casa per settimane, con tutti i disagi che questo andava a provocare. E questo determinò danni alle diverse attività commerciali e turistiche che nel tempo sono state solo parzialmente risarcite sulla base di un’ordinanza di Protezione Civile.
Sono state intraprese alcune azioni di tutela per l’area di Entréves e di La Palud e sono state immediatamente attivati i sistemi di monitoraggio e in data 10 gennaio 2014 il Prefetto Nazionale della Protezione Civile Franco Gabrielli dichiarò lo stato di emergenza. Questo atto ha comportato l’ avvio in urgenza di lavori di protezione che erano già stati pensati da tempo e per i quali le progettazioni erano già state avviate. Lo stato di emergenza ha quindi trovato una Regione pronta ad intervenire per scongiurare quanto era già stato vissuto dagli abitanti la primavera del 2013. Nel 2014 gli eventi si sono avverati prima dell’anno precedente creando cosi problemi anche al cantiere del vallo. La frana era oggetto, come lo é ancora oggi e lo sarà per tanto tempo ancora, di un puntuale sistema di controllo che ha consentito di allertare le persone e seguire l’evoluzione del fenomeno. La frana si é evoluta, si é modificata nel corso del tempo e solo il monitoraggio continuo e gli studi costanti consentono di essere pronti e di fornire le risposte migliori in tempi brevissimi. Certo oggi si possono fare tante considerazioni anche sugli interventi, ma con il senno di poi é facile giudicare. Decidere sul momento con i dati disponibili non é facile. Richiede competenza e dedizione consapevoli dei rischi e delle immancabili critiche. Un politico dovrebbe astenersi da interferire nelle scelte tecniche, ma supportare coloro che si assumono le responsabilità.
Insistere sui dettagli, sui discorsi “da bar”, insinuare malaffari quando si conoscono le difficolta in cui si opera, per le persone che stanno operando non é utile. Vigilare, chiedere spiegazioni e, soprattutto, ascoltare quanto viene detto, capire i contesti in cui si sta operando; questi sono i comportamenti utili e adeguati che aiutano e valorizzano l’operato di una amministrazione al servizio del cittadino. Quindi, signora Certan, non confonda un’azione ispettiva con un’inquietante campagna denigratoria nei confronti di tecnici che hanno agito con senso di responsabilità.
La frana di La Saxe è stata oggetto di numerosi studi e approfondimenti e tuttora viene seguita e visionata da Università e studiosi del settore e i nostri tecnici vengono regolarmente invitati in Convegni internazionali per descrivere il sistema di monitoraggio e come è stata gestita l’emergenza. E tutto questo la dice lunga su come stiano realmente le cose…. Signora Certan, la gestione dei rischi è una cosa seria e compete a tecnici di alto livello e professionalmente preparati. Pertanto, per chiudere questa ignobile polemica, sono pronto a confrontarmi con Lei in una riunione pubblica.
Mauro Baccega, assessore regionale alle Opere pubbliche e difesa del suolo