Bilancio VdA: Irap, Irpef e Bon de chauffage al centro del dibattito
Vecchia e nuova maggioranza si confrontano sul bilancio di previsione, stilato dalla prima e modificato dalla seconda
Bilancio di previsione al centro del dibattito in Consiglio Valle. Sostegno alle imprese – con gli sgravi Irap -, l’istituzione di una commissione per la quotazione in borsa Cva, il futuro dell’ospedale Umberto Parini, il contrasto alla povertà, la riduzione delle liste di attesa in sanità, il congelamento del Bon de chauffage e dei tagli all’Irpef, sono stati alcuni dei temi al centro del dibattito in Consiglio Valle sul documento di programmazione economica per il 2019, stilato dall’ex giunta Nicoletta Spelgatti e modificato in alcune parti dall’attuale maggioranza a guida Antonio Fosson.
Cognetta, i valdostani hanno freddo e fame
«Il nostro era un bilancio di straordinaria amministrazione rispetto a quello che avete partorito voi» sbotta Roberto Cognetta (Mouv’). «Ci avete parlato di un taglio all’Irap di cui nel bilancio non c’è traccia. Avete criticato il taglio dell’Irpef dicendo che era poca cosa per i cittadini, ma per chi fatica a arrivare a fine mese anche cinque euro sono un grande aiuto». E sul bon de chauffage il consigliere ha rincarato la dose: «Siamo proprio sicuri che tutta la maggioranza sia a favore del taglio del bon de chauffage? I valdostani che hanno fame e hanno freddo non possono aspettare una soluzione che forse arriverà dal reddito di cittadinanza, ma hanno bisogno di risposte concrete». Cognetta ha poi espresso perplessità sula volontà di modificare la legge 20 sulle partecipate «In quest’aula ci sono stati strenui difensori della Legge 20, che volevano trasformare la regione in una “casa di vetro”. Oggi scopriamo che quella legge che io non ho votato non andava bene».
Mossa, bilancio di sopravvivenza
«La Valle d’Aosta è una regione a vocazione turistica – ha esordito il capogruppo del Movimento Cinque Stelle Luciano Mossa – e in questo bilancio viene investito solo l’1% in turismo». Un bilancio che per Mossa «è un tentativo di mera sopravvivenza. Non c’è traccia di alcun tentativo di rilancio del sistema Valle d’Aosta». A mancare sarebbero anche gli investimenti in politiche del lavoro e mobilità sostenibile: «Se non sosteniamo la riduzione delle emissioni di anidride carbonica con che faccia possiamo poi promuovere conferenze sui cambiamenti climatici?».
Manfrin, cancellati due capisaldi Defr
Pungente l’intervento del capogruppo della Lega Andrea Manfrin. «Vedo in quest’aula persone che, con il sorriso sulla faccia, ci dicono che cancelleranno con un colpo di spugna due capisaldi del bilancio che la giunta precedente aveva previsto: gli sgravi fiscali sull’irpef e il bon de chauffage. Come fate a cancellare questi due provvedimenti e dire al tempo stesso che volete aiutare la Valle d’Aosta? ». Anche Manfrin ritorna sul taglio Irap: «Il collega Marquis ci ha detto che vengono introdotti sgravi Irap per le aziende paria a 4,8 milioni di euro. Ma se non ci sono nel bilancio che cosa introducete? Avete messo le mani nelle tasche dei valdostani riprendendovi quello che noi volevamo lasciargli». A conclusione del suo intervento, Manfrin ha ricordato la chiusura del contenzioso fiscale portata a casa dalla giunta a trazione leghista: «Oggi la concretezza della giunta leghista si contrappone alla volatilità delle vostre promesse. Oggi vedremo chi sono i responsabili dello stop al bon de chauffage: vi vedremo e vi vedranno i valdostani».
Minelli, manca programmazione
Per Chiara Minelli (Impegno civico) «nulla impediva di impostare una programmazione, cultura che manca a tutti. Ci concentriamo sull’immediato sul contingente. C’è un’assenza di visione del futuro, è un documento comune». Cita Minelli l’assenza di strategie per rendere la Valle «Carbon free, per dimezzare il tasso di abbandono scolastico e le liste di attesa in sanità. Manca un pacchetto per creare occupazione, per contrastare la povertà. Di questo non c’è nulla nel Defr». Menziona l’arrivo di 60 milioni di euro dallo Stato per il reddito di cittadinanza.
Morelli, è bilancio di emergenza
Patrizia Morelli (Alpe) definisce «anomalo il contesto nel quale è stato stilato il bilancio di previsione, fatto da una maggioranza che non c’era più e sul quale la nuova maggioranza non può intervenire. Il Consiglio regionale sta affrontando un’emergenza frutto della crisi politica. Questo bilancio non è l’aspirazione ideale di questa maggioranza. Ci si è dovuto limitare a poche modifiche ma significative. Questo bilancio comunque andrà in porto e dall’anno prossimo si potrà ragionare di programmazione».
Ferrero, nuovo ospedale
Stefano Ferrero (Mouv’) stigmatizza le modifiche al bilancio «E’ il documento fondamentale con il quale si vede dove vengono distribuiti i denari» e tira fuori il Bon de chauffage affossato così come le detrazioni Irpef. «C’è chi fa i salti mortali per arrivare a fine mese. Le misure inserite non erano populistiche. I soldi andavamo a prenderli dai signori che hanno le concessioni per le centraline idroelettriche. Certo non si possono toccare. Non li affamavamo signori». Rilancia l’ipotesi di un nuovo ospedale.
Pulz, soldi ai più deboli
Daria Pulz (Impegno civico) sottolinea «La nostra coperta non è poi così corta» ed evoca il miliardo e 400 mila sui cui pareggia il bilancio e sentenzia «aiutare i più fragili è un dovere». Stigmatizza il congelamento del Bon de chauffage. «E’ un azzardo pericoloso sulla pelle dei più poveri con l’inizio della stagione più fredda. La visione liberista del nuovo governo valdostano non ci convince per niente. Quanto siamo sicuri che aiutare le imprese farà ripartire il mondo del lavoro».
Nogara richiama all’onestà intellettuale
Reclama l’onestà intellettuale Alesandro Nogara (Uvp). «Il Bon de chauffage non era stato inserito in bilancio dalla vecchia giunta regionale. Al limite è dal prossimo anno che se ne può parlare». Delle trattenute alle aziende idroelettriche per finanziarlo dice «non era certo poca cosa visto che la Cva avrebbe dovuto sborsare 2 milioni 280 mila euro». Sempre sulla Cva sottolinea come si parli di istituzione di una commissione e non di quotazione tout court.
(simona campo)