Aosta, Polizia locale in stato di agitazione
comuni
di Luca Mercanti  
il 29/01/2019

Aosta, Polizia locale in stato di agitazione

Stato di agitazione alla Polizia locale di Aosta. Lo comunicano le organizzazioni sindacali.

Cigl, Cisl, Savt, Uil e Fialp/Sivder Funzione pubblica chiedono quindi la formale attivazione, nei termini di legge, della preventiva procedura di raffreddamento e conciliazione delle controversie.

«Le motivazioni che hanno portato all’apertura dello stato di agitazione – si legge in una nota – preso atto della quasi totale infruttuosità e difficoltà di confronto con l’Amministrazione comunale in merito alle annose problematiche della Polizia locale ed, in ultimo, il mancato riscontro al sollecito trasmesso in data 16 gennaio». 

A tutt’oggi, secondo i rappresentanti dei lavoratori, risultano ancora irrisolte diverse questioni, fra le quali le più urgenti risultano essere le seguenti:

  • protocolli operativi,
  • dotazione strumentale (prontuari aggiornati, DPI),
  • centrale operativa,
  • formazione e aggiornamento,
  • progetti di gruppo (art. 208 C.d.S.),
  • indennità di maneggio valori,
  • indennità di rischio,
  • indennità di ordine pubblico.

La replica del sindaco

Sulla questione è intervenuto il sindaco di Aosta Fulvio Centoz. «I sindacati hanno chiesto di rispondere alle  loro richieste entro dieci giorni. Abbiamo mandato la risposta proprio lunedì, allo scadere del tempo concessoci, ma loro avevano già decretato lo stato di agitazione. Spero che la relazione redatta dal comandante della Polizia locale in risposta alle loro richieste sia per loro esauriente e che lo stato di agitazione rientri».

L’incontro in prefettura

Nel frattempo è stato convocato per venerdì in prefettura un incontro di conciliazione. «Le richieste erano molto tecniche e variegate – commenta il comandante della polizia locale Fabio Fiore -. Siamo stati convocati in prefettura venerdì per un tentativo di conciliazione. Da parte nostra abbiamo fornito ai sindacati una risposta il più possibile esauriente e cercheremo di appianare le cose. Nessuno vuole andare in guerra con i lavoratori e cercheremo perciò di trovare un punto di incontro».

(re.newsvda.it)

 

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