Aosta: dopo Sgarbi, anche Emily Rini contro le panchine di Piazza della Cattedrale
La Presidente del Consiglio regionale "appoggia" gli oltre settemila commenti sul posto del critico d'arte; il sindaco ribatte: «Scelte in accordo con la Soprintendenza, non sono uno sfregio»
Oltre settemila commenti per dare ragione alla segnalazione di Vittorio Sgarbi e dare contro alle panchine posizionate in Piazza della Cattedrale ad Aosta.
Questa l’onda social che si è abbattuta sul Comune di Aosta, che ha visto la propria piazza inserita in #italiasfregiata, la rubrica su Facebook tenuta dal critico d’arte, che raccoglie gli «obbrobri architettonici e gli sfregi al paesaggio».
La presidente del Consiglio regionale
A dar manforte agli oltre settemila commenti e altrettante reazioni si aggiunge anche l’endorsement della presidente del Consiglio regionale, Emily Rini, che sempre su Facebook ha commentato piccata: «Fa male al cuore vedere più di 7100 commenti che, unanimi, denunciano la bruttezza delle panchine installate in piazza della Cattedrale – scrive -. Bene ha fatto Vittorio Sgarbi, ineccepibile critico d’arte e amico della Valle d’Aosta, ad aprire un dibattito nel merito direttamente con la popolazione. Mi chiedo, non è forse il caso di intervenire subito per porvi rimedio e dimostrare, così, di sapere ascoltare la voce dei cittadini»?
Il sindaco
Ribatte in maniera circostanziata il sindaco di Aosta, Fulvio Centoz. «Ringrazio Vittorio Sgarbi per portare alla ribalta delle cronache la Valle d’Aosta – dice il primo cittadino -. Per posizionare quelle sedute, che ricordo per l’ennesima volta sono provvisorie, visto che i lavori sulla piazza, probabilmente, partiranno in primavera, abbiamo fatto un passaggio con la Soprintendenza ai Beni Culturali che ha avallato la tipologia».
Il sindaco entra dei dettagli: «Avendo deciso di prendere delle panchine da posizionare vicino a due monumenti di pregio, ci siamo assicurati di adottare oggetti compatibili – conclude -. Se è un problema di gusto, non entro nel merito, ma se si parla di sfregio ai monumenti, credo che il parere della Soprintendenza sia più importante di quello di Sgarbi: altrimenti ogni volta d’ora in poi ci rivolgeremo a lui. Come uomo politico non mi esprimo, ma come critico d’arte lo apprezzo e accetto comunque le osservazioni».
(alessandro bianchet)