Fase 2: Lega, Spelgatti: «Il tempo della pazienza e del silenzio sta per finire»
Per la consigliera del Carroccio «esiste una 'via valdostana' per la riapertura»
Fase 2. Lega, Spelgatti: «Il tempo della pazienza e del silenzio sta per finire». Per la consigliera del Carroccio «esiste una ‘via valdostana’ per la riapertura».
«Con l’inizio della fase 2 dobbiamo permettere ai valdostani di poter tornare a circolare liberamente sul nostro territorio. Le nostre prerogative statutarie ce lo consentono. Invece stiamo assistendo a un teatrino imbarazzante perché mentre non solo Regioni a Statuto Speciale ma anche alcune a Statuto Ordinario stanno alzando la testa, il Governo valdostano, al contrario, abdica completamente alle prerogative della nostra autonomia, su questo tema come su tutte le decisioni che riguardano la ripartenza della Valle d’Aosta. Il tempo della pazienza e del silenzio sta per finire».
Richiama Spelgatti la lettera inviata agli organi di informazione, nove magistrati del Tribunale di Aosta, dove sottolineavano che le misure contenimento della diffusione del Covid-19 in vigore, più restrittive di quelle nazionali, mal si conciliano con la conformazione del territorio regionale e con i diritti fondamentali di libertà personale garantiti ad ogni cittadino da parte della Costituzione. Cita la petizione che chiedeva l’allentamento delle misure restrittive relative alle attività all’aperto. In pochi giorni la petizione ha raccolto più di 8000 sottoscrizioni.
L’affondo
«Il presidente della Regione è rimasto sordo a queste sollecitazioni e, sostanzialmente, ha scelto di non decidere. Non solo: da un articolo di una testata giornalistica locale abbiamo appreso che la Regione Valle d’Aosta avrebbe inviato al Governo nazionale la lettera aperta sottoscritta dai nove magistrati, per il tramite della Protezione civile valdostana, al fine di avere un parere sull’interpretazione definitiva del decreto della presidenza del Consiglio dei Ministri che ha introdotto restrizioni sugli spostamenti dalla propria abitazione per evitare la diffusione del contagio».
«Con questa mossa, la Giunta zoppa che attualmente governa la nostra Regione in completa solitudine ha dimostrato una volta di più la propria subalternità al Governo centrale, succubi di quel centralismo che calpesta le diversità che sta sempre più dilagando nel nostro Paese. Il Presidente della Regione, nell’esercizio delle sue funzioni prefettizie, avrebbe dovuto e potuto modificare provvedimenti che possono avere una logica se applicati a zone di pianura ampiamente popolate ma che mal si sposano con il nostro territorio. Dov’è finita la tanto decantata Autonomia? Dov’è finito il necessario confronto democratico che sarebbe stato necessario di fronte a tali limitazioni delle libertà costituzionalmente garantite?»
(re.aostanews.it)