Scuola, Adu: «Riapertura su basi scientifiche e non a geometria variabile»
Il rientro a scuola non può dipendere dalla volontà di un potere politico locale ma dovrà essere deciso sulla base di effettivi protocolli di sicurezza
Scuola: dati scientifici e non a geometria variabile. A puntare il dito contro l’assessora all’Istruzione Chantal Certan è Adu.
Le considerazioni
Di fronte alla “geometria variabile” proposta dal piano scuola dell’assessora Chantal Certan, il gruppo consiliare Adu VdA ritiene doveroso esprimere alcune considerazioni. Il rientro a scuola anticipato rispetto a quanto previsto a livello nazionale contrasta, innanzitutto, con le prerogative statutarie, che non consentono fughe in avanti in spregio ai principi generali in materia di istruzione e di tutela della salute: per quei principi è richiesto un uniforme rispetto su tutto il territorio nazionale, salvo differenziazioni che tuttavia non possono non essere concordate con lo Stato.
Scrive Daria Pulz. «Il tentativo di superare, con evidenti finalità ideologiche e propagandistiche sulla pelle altrui, i limiti giustamente imposti dalla nostra Costituzione e dallo Statuto all’autonomia scolastica valdostana è un atto grave e irresponsabile che danneggia l’idea stessa di un autogoverno equilibrato e attento alle reali esigenze, in questo caso, di alunni, genitori e insegnanti. Il fatto stesso che si siano dedicati, in questo difficile momento, tempo e risorse preziose per elaborare piani che si pongono in evidente contrasto con i principi del nostro ordinamento genera forte sconcerto e reale preoccupazione».
Il rientro a scuola “variabile” a seconda dei contesti dei comuni, e con frequenza facoltativa, cozza inoltre nel merito contro il diritto costituzionale all’istruzione “obbligatoria e gratuita”, sancito dall’articolo 34 della Costituzione. Un diritto non può essere variabile o limitato nella sua estensione: o è per tutti o diventa un privilegio.
«Il rientro a scuola non può dipendere dalla volontà di un potere politico locale, ancorché autonomista, o da un supposto gruppo di lavoro, ma dovrà essere deciso sulla base di effettivi protocolli di sicurezza che garantiscano la salute di docenti, allievi e dello loro famiglie. Al momento queste garanzie non ci sono, anzi medici specializzati come i pediatri si sono chiaramente espressi contro qualsiasi ipotesi di rientro prima delle vacanze estive».
Preparare bene il rientro
Per ADU VdA, anziché prospettare “geometrie variabili”, sarebbe decisamente più opportuno concentrarsi su dati scientificamente attendibili e preparare un piano di rientro per il ritorno a scuola a settembre, monitorando e continuando a sanificare gli edifici scolastici, avviando i lavori per quelli ancora in attesa di ristrutturazione (come il Liceo Bérard e l’edificio di via Torino), dotando le Istituzioni scolastiche di un organico più numeroso e stabile sin dal primo giorno di scuola, formando classi meno numerose e con un migliore rapporto alunni/insegnanti, organizzando tutti i servizi che dovranno essere utilizzati dagli studenti (trasporti, mense…), prevedendo di potenziare i supporti tecnologici per una possibile parziale prosecuzione della Didattica a Distanza.
Il primo banco di prova è vicinissimo: il 17 giugno, inizio degli esami di Stato. Il Consiglio superiore della pubblica istruzione nutre serie perplessità sull’opportunità di organizzarlo in presenza e raccomanda un protocollo di sicurezza nazionale “dettagliato e prescrittivo”, a garanzia di tutte le persone coinvolte.
«A quali provvedimenti non variabili si sta lavorando in vista di questo primo appuntamento? – domanda Pulz – La scuola in tutte le sue componenti pretende risposte sicure basate su dati scientifici a tutela dei diritti di tutti.»