Antonella Perriello stende il Covid-19: «Alla fine, brutto bastardo, ho vinto io»
L'ex pallavolista aostana ha annunciato su Facebook la guarigione al termine di una lunga e durissima battaglia
«Ci son voluti 46 giorni e 6 tamponi, ma alla fine, brutto bastardo, ho vinto io». Antonella Perriello, volto noto della pallavolo valdostana, ha sconfitto il Covid-19. La 47enne dipendente comunale di Aosta lo ha annunciato oggi sul suo profilo Facebook. La malattia è stata tosta, ma Perriello dimostra di non aver perso la solita verve ironica, rivolgendosi al virus in prima persona senza peli sulla lingua.
Antonella Perriello: «Devo ammetterlo, ti ho sottovalutato e tu non sei stato un avversario leale»
«Lo devo ammettere, ti avevo sottovalutato – esordisce Antonella Perriello -. Anzi, ero persino arrogante nella mia presunzione che, se ti avessi incontrato, non mi avresti nemmeno fatto il solletico. Forse, proprio per questo, mi sei venuto a cercare e mi hai obbligato a scendere in campo in una delle prove più difficili della mia vita. Non sei stato un avversario leale, sei andato a colpire tutte le mie fragilità fisiche, emotive. E mi hai fatto conoscere la paura, quella vera, quella di non riuscire a superarti. La paura di perdere tutto».
«Ti sei scagliato su di me con una violenza inaudita»
Antonella Perriello riavvolge il nastro del tempo e torna all’inizio. «I primi 12 giorni ti sei scagliato su di me con una violenza inaudita – racconta -. Non capivo più nemmeno da che parte arrivavano i colpi. Una volta erano i polmoni, una volta lo stomaco, un’altra il cuore. Mi mancava l’ossigeno, ero ko e tu continuavi a colpire duro. Secondo me ti eri anche persuaso che stavi portando a casa il risultato».
«Tu hai sottovalutato l’incredibile squadra che ha lottato con me»
L’ex pallavolista, come quando dettava legge in campo, ha messo sul piatto la forza del gruppo. «Ma, vedi, caro bastardo, hai sottovalutato una cosa – aggiunge -, l’incredibile squadra che ha lottato con me giorno dopo giorno. Al mio angolo c’erano mio marito e le mie ragazze, le figlie migliori del mondo. Ogni volta che mi buttavi giù in tutti i sensi, loro mi ritiravano su. In campo con me c’erano anche le mie “sisters” Nadia, Laura Raspino, Monica. E tutta la mia famiglia, in particolare mia zia Maria Itria Scarfò, che si è fatta in cento e che non potrò mai ringraziare abbastanza. E poi tutte le persone che in ogni modo mi hanno mandato la loro solidarietà e un po’ anche la loro forza».
«Non ti sei arreso, ma alla fine ho vinto io»
Ribaltata la situazione, la strada verso la vittoria è stata comunque ancora lunga. «Devo darti atto che, una volta passato il peggio, non ti sei arreso – conclude Perriello -. E lì è stato davvero un lunghissimo combattimento. Un giorno vincevi tu, il giorno dopo mi rialzavo di nuovo. E poi ancora. E ancora… Ci hai provato in tutti i modi, ossigeno, pronto soccorso, non mi hai regalato niente. Alla fine, però, hai ceduto tu e io ho vinto. Sappi anche un’altra cosa: per quanto tu le abbia provate tutte per farmi capire che essere positivi non era una buona cosa, io adesso ancora più intensamente, e in modo ancora più consapevole, che sono e sarò per sempre positiva».
Davide Pellegrino