Adu: la politica deve garantire ritorno a scuola in sicurezza con piano progressivo
Il Movimento invita a riflettere su alcune criticità
“La politica deve garantire tutte le misure necessarie perché, in caso di riapertura, si garantisca la massima sicurezza di alunni e docenti, predisponendo un piano progressivo di rientro in sicurezza e di monitoraggio della situazione, garantendo l’accessibilità a dati ad accesso pubblico”. Lo dice Adu – Ambiente, Diritti, Uguaglianza – in merito al rientro a scuola in presenza al 50% fissato per il 7 gennaio 2021.
“Nonostante l’assenza di dati pubblici necessari per un dibattito pubblico informato e tenendo conto di un dibattito ancora in corso riguardo alle scuole come luoghi di contagio vanno rimarcate alcune criticità chiave – sottolinea Adu:
- l’avvio dell’anno scolastico senza mascherine e con distanze insufficienti;
- il problema di mezzi di trasporto troppo affollati;
- il persistere di orari non scaglionati.
Al primo problema, in Valle d’Aosta si è risposto con l’aumento di 86 pullman dalle vallate e il raddoppio delle corse ferroviarie del Minuetto – sottolinea Adu -. Di fronte al secondo, le scuole si rivelano le organizzazioni rigide di sempre, su cui sembra difficile intervenire con modifiche sostanziali. Va ricordato che la scuola è stata sacrificata più di ogni altro spazio per uscire al più presto dalla maledetta pandemia: stiamo chiedendo notevoli sacrifici ai giovanissimi nella fondamentale fase della loro formazione e crescita”
Per Adu, “gli allievi non sono una categoria produttiva che richieda ristori immediati se lasciati a casa, ma sono il più grande investimento sul futuro che possiamo fare. Se i danni che pagheremo/pagheranno nel tempo non sono monetizzabili, restano decisamente importanti: in particolare sui più giovani e i più fragili potranno essere molto gravi, in termini di dispersione scolastica, calo della motivazione, aumento del divario culturale tra gli alunni a seconda delle condizioni socio-economiche delle loro famiglie. Per questo la comunità deve sapersi stringere attorno ai ragazzi, che non possono essere eletti a vittime sacrificali di una società quando questa rischia fortemente di perdere la bussola, tanto da non capire che la formazione resta fondamentale almeno quanto l’economia”.
(re.aostanews.it)