Valle d’Aosta: nel 2021 Pil rimbalza (piano) a +5%, poi biennio di crescita
Nella nostra regione ripresa più lenta rispetto al resto d'Italia, ma nel 2023 previsioni migliori
Valle d’Aosta: nel 2021 Pil rimbalza a +5%, poi biennio di crescita. Lo ha detto oggi, 13 dicembre, in aula il presidente della Seconda Commissione, Antonino Malacrinò (Federalisti Progressisti – Partito Democratico), relatore di maggioranza delle leggi di bilancio.
La ripresa in Valle d’Aosta è quindi più lenta rispetto al resto del Paese, per il quale è previsto un rimbalzo del Pil del 6,2%. Per il 2023, invece, previsioni migliori in Vallée: +2% a fronte di uno 0,8% nel resto dello Stivale.
“Dai primi dati relativi all’economia della Valle, dopo la caduta del PIL a meno 9,5% del 2020, ci si attende un rimbalzo del +5% per il 2021 a cui dovrebbe seguire un biennio di crescita (+4% nel 2022 e + 2% nel 2023, ndr), anche se pesa ancora un clima di incertezza generale che spinge famiglie e imprese a rinviare scelte economiche – ha anticipato il Consigliere -. Dobbiamo dunque far fronte a questa situazione con uno sguardo più proiettato al futuro e alla ripartenza e, al tempo stesso, con un occhio di riguardo per il sostegno ai tanti nuovi bisogni che l’emergenza ha prodotto”.
Esenzione addizionale Irpef per fasce deboli
Entrando nello specifico del bilancio previsionale, che pareggia per il 2022 su 1,542 milioni di euro e «cresce dell’1% rispetto allo scorso previsionale», Malacrinò ha osservato che «si è deciso comunque di reiterare anche per il 2022 la misura di esenzione dall’addizionale Irpef per la fascia più debole della nostra comunità (i redditi sotto i 15.000 euro). La spesa corrente risulta in aumento di circa 71 milioni di euro: la maggior parte di queste risorse vengono destinate ai diritti sociali, politiche sociali e famiglia (con un aumento di 8 milioni rispetto al 2021) e alla tutela della salute (con un incremento di 43 milioni di euro). Questo aumento nasce in primis dalla necessità di risolvere una situazione molto critica sull’organizzazione della sanità e sulla carenza di medici che, durante questi anni, è purtroppo peggiorata; si è dunque scelto di destinare buona parte delle risorse disponibili sul sistema sanitario, tema che riguarda ovviamente la salute di tutti i valdostani. In secondo luogo, l’incremento è di natura tecnica: non possiamo infatti prevedere se lo Stato consentirà ancora di andare in deroga e permettere l’utilizzo dell’avanzo di amministrazione per coprire spese correnti come è stato fatto nell’ultimo periodo. La maggior parte delle spese di questo bilancio appartengono a tre capitoli: tutela della salute, welfare e istruzione, a dimostrazione dell’attenzione posta alla tutela della persona con particolare riguardo agli ambiti sanitario, socio-assistenziale ed educativo.»
(re.aostanews.it)