Consiglio Aosta: maggioranza respinge l’imboscata sull’ospedale, ma spunta il caso scuola polmone
Rispedito al mittente l'ordine del giorno di Forza Italia, che chiedeva di ribadire il ruolo centrale del Comune sul progetto di ristrutturazione del nosocomio; nel finale ecco la sorpresa sulla scuola polmone
Ottiene il solito buco nell’acqua, fatto di un’astensione, il tentativo di imboscata di Forza Italia in consiglio comunale. Il mezzo, manco a dirlo, è stato l’ordine del giorno relativo all’ospedale cittadino, che chiedeva, in sostanza, al Comune di Aosta di farsi parte attiva, rivendicando la propria centralità, nel progetto di realizzazione del futuro nosocomio.
L’iniziativa forzista, però, non ha avuto altro effetto se non quello di far esprimere i pareri delle minoranze, lasciando al sindaco Gianni Nuti spazio per assicurare il massimo controllo e al capogruppo di Pcp, Fabio Protasoni, quello per ribadire ancora una volta l’unità di intenti di fronte al mandato popolare.
L’ordine del giorno
A presentar l’ordine del giorno è stato nuovamente il vice presidente del consiglio, Renato Favre, che ha ricordato il lungo iter relativo alla struttura di viale Ginevra, evidenziando, in ultimo, il via libera definitivo al completamento dell’ospedale arrivato lo scorso 10 novembre dall’approvazione al piano per la Salute e il benessere sociale.
«Questa iniziativa, però, vuole sottolineare la centralità della nostra città – esclama Favre -. La ristrutturazione sarà impattante e ricordo che dal referendum del 2007 l’82% dei cittadini votanti si dimostrò contrario a un nuovo presidio. Successivamente, però, il Comune lavorò tantissimo per progetti, adeguamenti e ridefinizione della sosta».
Favre, però, punta soprattutto il dito sulla questione politica.
«I componenti di PCP Ville d’Aoste a che area appartengono?» si chiede ironicamente, facendo leva sulle grandi divisioni in Regione.
«Non vogliamo seminar zizzania, ma solo far chiarezza» anche alla luce, conclude Favre, della dichiarazione di Lavevaz, per il quale l’immobilismo regionale «è stato superato» solo dalla perdita di alcuni pezzi della maggioranza di place Deffeyes.
Il sindaco
«Credo che l’odg sia inutile, in quanto segna la centralità della città di Aosta in un progetto che accentra una serie di interessi, enti, professionalità e progettualità molto più complesso – esclama il primo cittadino -. Non serve a nulla, se non rimestare nel torbido».
Nuti rassicura.
«Legittimo per voi dipingere questa azione come voglia di far chiarezza, ma è chiaro che Aosta farà di tutto per far sì che la cantieristica non sia impattante, che la viabilità sia garantita e che a regime l’impatto sia il minore e migliore possibile – conclude Nuti -. Lo faremo, dando le risposte appropriate a tutti i dossier, per quanto padri eterni non esistano. Dirlo oggi cambia qualcosa? No, il decisore politico non torna indietro; la costruzione è un fatto, lavoriamo per accoglierla nel miglior modo possibile, sapendo che non è la soluzione migliore, ma nemmeno la peggiore».
Il capogruppo di Pcp, Fabio Protasoni, ribadisce la linea del sindaco e aggiunge.
«Pcp è una cosa innovativa – ribatte -. Comprendo che possa suscitare incomprensioni, ma siamo una lista unitaria, con un programma, un candidato sindaco, una vice e dobbiamo mantenere gli impegni con i cittadini; abbiamo un’identità di vedute»
Il dibattito
Mette i classici puntini sulle i il leghista Bruno Giordano.
«La decisione è presa, ma se questo documento ci consente di acquisire qualche informazione in più ben venga» dice, passando poi all’attacco della struttura.
«Saremo contenti di avere nel pieno centro della città, allo sbocco del turismo internazionale, un buco per decenni?» si chiede Giordano, ricordando la situazione degli altri ingressi in città ed etichettando quella dell’ospedale come «una scelta tardiva – dice -. Bisognava andare fino in fondo, perché ora il rischio è che l’ospedale nasca ormai vecchio».
E chiude.
«Inutile stare lì a provare a dividere la maggioranza che ha due terzi dell’aula – conclude -. Ragioniamo di contenuti, problemi e non sigle: dobbiamo avere il massimo della conoscenza su questo progetto in corso d’opera».
Anche il leghista Sergio Togni punzecchia.
«Vorremmo sapere se i render sono attendibili, perché ci spaventano – attacca Togni -. Non facciamoci fregare la qualità dell’accesso dalla Svizzera, perché già adesso a livello di viabilità abbiamo dei bei rebus. Facciamo, però, le barricate all’ecomostro, perché investimenti del genere sono l’occasione per riqualificazioni di un certo tipo, non per edificare ecomostri che superano anche i campanili».
Laurencet: attacco su regione Tzamberlet
In chiusura ecco la scudisciata di Paolo Laurencet (FI), che sfrutta la recente discussione sul possibile ritorno del maneggio di località Tzamberlet e la decantata fine dell’accordo di programma per la realizzazione della scuola polmone.
«Speriamo che la centralità del Comune non sia la stessa che avete dimostrato per Tzamberlet – attacca facendo riferimento alla retromarcia del governo regionale, che nel Defr ha accolto un emendamento della seconda commissione, nel quale si definisce come “possibile”, e non più sicuro, l’abbandono della scuola polmone -. Altrimenti dobbiamo preoccuparci».
(alessandro bianchet)