Referendum giustizia: il Comitato valdostano per il Sì scende in campo
Politica
di Danila Chenal  
il 12/05/2022

Referendum giustizia: il Comitato valdostano per il Sì scende in campo

Si vota per cinque quesiti abrogativi domenica 12 giugno

Referendum giustizia: il Comitato valdostano per il Sì scende in campo.

Il contenuto dei 5 referendum abrogativi è stato illustrato nel corso di una conferenza stampa congiunta Lega Vallée d’Aoste, Forza Italia, Italia Centro Valle d’Aosta e Giovanni Sandri, che ha parlato a titolo personale. Tre dei cinque quesiti riguardano l’organizzazione della magistratura, uno la legge Severino e uno la custodia cautelare.

Le ragioni del sì

«Non è un’azione contro la magistratura – chiarisce Paolo Sammaritani – ma è una battaglia contro il correntismo e a favore di una riforma sostanziale della giustizia. Sono referendum trasversali alle forze politiche. La riforma Cartabia è un passo avanti ma è un’aspirina che vorrebbe curar malattie gravi». Sammaritani ripete più volte che «sono referendum abrogativi ad effetto propulsivo per una vera riforma».

Per la coordinatrice valdostana degli azzurri Emily Rini «è una battaglia, quella sulla giustizia, che Forza Italia porta avanti da sempre. I referendum danno la parola ai cittadini su un tema fondamentale. Una giustizia più equa è un tema molto sentito». Ha aggiunto: «gran parte della magistratura è sana ma è sotto il tiro della magistratura malata». Mette in guardia contro l’abuso della custodia cautelare: «bisogna evitare che si ripetano casi che anche la nostra regione ha vissuto».

Per Giovanni Sandri «le forze politiche si ritrovano trasversalmente su una emergenza che è anche costituzionale. I magistrati devono essere giudicati da non togati e vanno evitati casi abnormi di custodia cautelare».

Orlando Navarra, coordinatore valdostano di Italia Centro, ha parlato di «equa valutazione dei magistrati come elemento fondamentale. Chi meglio di un avvocato può giudicarli?».Per tutti la legge Severino è «anticostituzionale»; dicono stop alla «commistione tra magistratura inquirente e giudicante. Almeno ci sia una separazione delle funzioni» e stop «al ricorso, a volte abusato, alla reiterazione del reato per motivare la custodia cautelare».

Gli eventi

Il Comitato organizzerà, restano da fissare le date, degli ‘Apero Sì’ a Courmayeur, Saint-Vincent e Arnad mentre il 27 maggio ad Aosta nella sede della Bcc è in programma l’evento clou con la partecipazione di ospiti di rilievo nazionale.

I referendum del 12 giugno

1) si chiede di abrogare la parte della Legge Severino che prevede l’incandidabilità, l’ineleggibilità e la decadenza automatica per parlamentari, membri del governo, consiglieri regionali, sindaci e amministratori locali nel caso di condanna per reati gravi;

2) lo stop al cambio di funzioni tra giudici e pm e viceversa nella carriera di un magistrato;

3) via l’obbligo per un magistrato di raccogliere da 25 a 50 firme per presentare la propria candidatura al Csm;

4) togliere la “reiterazione del reato” dai motivi per cui i giudici possono disporre la custodia cautelare in carcere o i domiciliari per una persona durante le indagini e quindi prima del processo;

5) il quesito chiede che gli avvocati, parte di Consigli giudiziari, possano votare in merito alla valutazione dell’operato dei magistrati e della loro professionalità.

(da.ch.)

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