Imprese, Sapia: «la Valle d’Aosta deve diventare più attrattiva per studiare e fare impresa»
Imprese, Sapia: «la Valle d’Aosta deve diventare più attrattiva per studiare e fare impresa».
Il presidente della Chambre Valdôtaine, Roberto Sapia, ha aperto il convegno sull’indagine nelle imprese valdostane post crisi Covid.
Dopo due anni di Covid la Chambre Valdôtaine ha voluto tastare il polso alle sue imprese con un’indagine condotta nel mese di marzo 2022 per cercare di comprenderne lo stato di salute attuale e le prospettive, alla quale ha risposta 1 impresa su 4 attive attualmente sul territorio regionale.
I risultati dell’indagine sono stati presentati in un convegno questo pomeriggio a palazzo regionale.
Incertezza e insicurezza
Le parole chiave che emergono dall’analisi dei dati, come ha evidenziato il presidente Sapia sono incertezza e insicurezza date, prima, dalla crisi generata dalla pandemia, e poi dalla nuova instabilità data dal conflitto russo-ucraino.
Secondo Sapia «La Valle D’Aosta ancora oggi ha una moderata capacità di intercettare le risorse rese disponibili dall’Unione europea e dallo Stato italiano e una modesta capacità di progettazione strategica».
Per reagire al clima di incertezza serve «ricominciare a pianificare il futuro e acquisire, tutti insieme, una visione più prospettica che ci permetta di guardare avanti con maggiore fiducia».
«Le imprese valdostane sono prevalentemente piccolissime realtà – osserva il presidente della Chambre -. Nove imprese valdostane su dieci hanno meno di 10 addetti e molto spesso il bilancio dell’azienda coincide con quello della famiglia del titolare».
Questo determina un quadro di fragilità «che impone la massima attenzione proprio per le conseguenze, non solo economiche ma anche sociali, che ne possono derivare. Per questo è necessario pensare ad iniziative che aiutino le nostre imprese a crescere».
Più attrattività per reagire
Sapia sottolinea lo scotto che le imprese valdostane pagano quotidianamente, come il sovraccosto della montagna per quanto riguarda i trasporti e i maggiori costi energetici legati al riscaldamento e alla produzione.
«A fronte di questo svantaggio competitivo, le imprese valdostane “partecipate” dovranno aver maggior consapevolezza della propria natura e intensificare l’interazione con il tessuto economico e imprenditoriale della Regione, contribuire alla nascita di un indotto che possa essere messo a “fattor comune” per l’intera Valle d’Aosta» sottolinea il presidente.
Come? Secondo Sapia «la Valle D’Aosta deve diventare sempre più un posto attraente, sì per il tempo libero, sì per vivere e lavorare, ma soprattutto per studiare e fare impresa. Dobbiamo tornare a investire in infrastrutture materiali e digitali, avviare un processo di modernizzazione della pubblica amministrazione, premiare le competenze perché i cittadini possano tornare a credere nella nostra Regione e forse tutt’insieme tornare a sperare in un’inversione della curva demografica».
Occupazione: mancano lavoratori
A proposito di attrattività Sapia tocca il doloroso tema dell’occupazione sottolineando come «sia prioritario superare il divario tra domanda e offerta».
A questo proposito interviene anche l’assessore alle attività produttive, Luigi Berstchy: «facciamo fatica a trovare lavoratori».
Dopo aver ricordato la capacità di reazione che l’amministrazione regionale insieme alle imprese hanno avuto, con i 12 milioni di euro messi a disposizione per investimenti, implementati a 18 che hanno creato un volano economico da 60 milioni di euro, l’assessore Bertschy evidenzia come la risposta a questo periodo di incertezza debba arrivare da una migliore programmazione e dalla definizione di priorità: «non ci sono soldi per tutto».
La priorità, secondo Bertschy, dev’essere lo sviluppo e «non abbandonare l’emergenza sociale che una crisi di questo tipo genera».
L’assessore ha ricordato i 4 milioni di incentivi a bilancio come incentivi, «tutti usati per le assunzioni. Nel 2021/2022 sono stati circa 1300/1400 i lavoratori assunti a tempo indeterminato».
«L’idea è andare adesso verso azioni per rendere più efficaci le risorse stanziate, con percorsi di formazione e occupazione – aggiunge -, ma facciamo fatica a trovare lavoratori. Non si tratta solo di stipendio, ma una condizione di attrattività del posto di lavoro. La gente ha bisogno di recuperare il tempo alla vita e sottraendolo al lavoro. Il sistema deve creare condizioni per essere attrattivo e rimettere le persone in grado di lavorare, perché i sussidi sono momentanei e non possono sostenere la vita delle persone».
(erika david)
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