Referendum consultivo: Bertin lo iscrive nell’ordine del giorno del Consiglio del 13 luglio
I quattro consiglieri di Pcp e FI tacciano il presidente del Consiglio di «ondivago»
Referendum consultivo: Bertin lo iscrive nell’ordine del giorno del Consiglio del 13 luglio. “Enfin!” esclamano Chiara Minelli ed Erika Guichardaz (Pcp), Mauro Baccega e Pierluigi Marquis (Fi), parlano di “mistero buffo” e riassumono così la vicenda.
La vicenda
«Dopo aver ripetutamente rifiutato nelle settimane scorse di sottoporre al Consiglio regionale la richiesta di referendum, presentata da 3.363 elettori e dopo la bocciatura della mozione presentata dal Pcp e da Forza Italia, Bertin ha fatto un’inversione di 180 gradi, iscrivendo infine ai lavori del prossimo consiglio regionale la richiesta di referendum» scrivono in una nota i consiglieri.
E punato il dito contro il presidente del Consiglio: «Un atteggiamento incomprensibile e ondivago che sconcerta e lascia quantomeno perplessi, sia per la palese omissione di atti d’ufficio che si è profilata, sia per il blocco dell’attività ispettiva dei consiglieri. Il presidente Bertin è fortunatamente e improvvisamente rinsavito? Ha deciso di dare retta ai suoi uffici, che già settimane fa avevano dato il via all’iter del procedimento per il referendum consultivo? Ha riscoperto il suo vissuto di difensore della partecipazione popolare alle scelte della politica?».
«Mercoledì in aula toccherà ai 35 consiglieri pronunciarsi e votare o meno tale richiesta, che in pochissimo tempo ha raccolto fra i valdostani migliaia di sostenitori e che si fonda in particolare sull’elezione diretta del presidente e della sua maggioranza, come avviene praticamente in tutto il Paese» concludono i quattro.
(re.aostanews.it)