Aosta: 20 mila euro all’anno di acqua potabile per irrigare il verde dello stadio Puchoz, il Comune corre ai ripari
La polemica sollevata da Paolo Laurencet di Forza Italia; dopo tanti anni l'Amministrazione prova a immaginare un progetto per ovviare al problema
Un intervento per ripensare l’impianto di irrigazione, ma soprattutto per provare a non utilizzare più l’acqua potabile dell’acquedotto per bagnare il prato del Puchoz, cosa che suona a dir poco strana in un periodo in cui la siccità sale ogni giorno di più alla ribalta delle cronache.
L’interrogazione
Questo quanto fatto emergere in consiglio comunale dall’interrogazione di Paolo Laurencet, che ha voluto sapere qualcosa in più sui circa 50 mila euro stanziati in fase di variazione di bilancio, per intervenire sull’impianto del Puchoz.
«Perfetto, ma a quanto so stiamo ancora utilizzando l’acqua potabile per irrigare il campo – ha spiegato Laurencet -. Vista la grave crisi idrica, che investe tutta Italia, diventa contraddittorio invitare a ridurre gli sprechi, per poi continuare a irrigare un campo del genere con acqua potabile».
Da qui la domanda. «Sarà prevista un’alimentazione diversa? A quanto ammonta la bolletta annuale»?
Stop acqua potabile, forse
La conferma dell’utilizzo dell’acqua potabile è arrivata dall’assessore ai Lavori pubblici, Corrado Cometto.
«È vero, lo stadio, da sempre, è innaffiato con acqua potabile, come avveniva peraltro anche quando Renato Favre era assessore allo Sport» ha risposto Cometto, che poi ha illustrato l’intervento in programma.
«In merito ai lavori, è in fase di redazione il documento di indirizzo alla progettazione, propedeutico all’incarico del progettista, che dovrà fare il miglior progetto possibile – ha rivelato l’assessore -. In questa bozza stanno emergendo due alternative. La prima è la realizzazione di un pozzo, con relativo impianto, cosa che costerebbe molto. In alternativa pensiamo di utilizzare le acque superficiali del Mère des Rives».
Questo, però, «comporterebbe la creazione di vasche di sedimentazione e altro, ma anche probabilmente l’utilizzo dell’acquedotto come “tampone” – ha concluso Cometto -, visto che il Mère des Rives rimane chiuso tre settimane all’anno per manutenzione».
I costi per l’irrigazione
Per quanto riguarda i costi per l’acqua, il Puchoz ha visto il Comune sborsare 22 mila euro per il 2019, 20 mila 265 per il 2021 e oltre 11 mila fino al quarto bimestre 2022.
(al.bi.)