Consiglio Valle: sì alla legge sull’indennità extra a medici e infermieri
Il governo si impegna a reperire nuovi fondi per allargare la platea dei beneficiari
Consiglio Valle: passa a maggioranza la legge sull’indennità a medici e infermieri.
Il Consiglio Valle ha approvato, con 18 voti a favore e 16 astensioni le disposizioni urgenti sull’organizzazione del Servizio sanitario regionale che individuano un’indennità sanitaria temporanea per il triennio 2022-2024 per il personale della dirigenza medica e per quello infermieristico con contratto a tempo pieno e indeterminato con l’Azienda Usl della Valle d’Aosta.
Ordine del giorno
Contestualmente, è stato approvato, con 18 voti a favore e 17 astensioni, un ordine del giorno dei gruppi di maggioranza che impegna il Governo regionale a procedere, decorsi i termini per eventuali impugnative al disegno di legge, alla presentazione di un’ulteriore iniziativa legislativa che preveda l’ampliamento della platea dei beneficiari dell’indennità sanitaria alla dirigenza sanitaria non medica, alle professioni sanitarie e ai part-time, sia mediante l’utilizzo delle eventuali economie registrate dall’Azienda Usl nell’ambito dell’erogazione dei riconoscimenti economici di cui al disegno di legge, sia mediante l’eventuale stanziamento di ulteriori risorse a bilancio regionale.
Respinto, invece l’ordine del giorno dei gruppi di opposizione che chiedeva di reperire le risorse per ampliare la norma a tutto il restante personale sanitario, socio-sanitario e tecnico-riabilitativo.
La relazione
«Il provvedimento si propone di sostituire l’indennità di attrattività per medici e infermieri – ha detto in aula il relatore della legge Claudio Restano -, già istituita dall’articolo 18 della finanziaria regionale 2022-2024 e oggetto di ricorso davanti alla Corte Costituzionale, con un’indennità sanitaria temporanea. La proposta attuale discende dal confronto con lo Stato proprio per superare le criticità oggetto di contenzioso e si differenzia non solo nella definizione ma anche per la finalità: il disegno di legge individua, infatti, misure organizzative, urgenti e temporanee per il triennio 2022-2024, che consentono di fronteggiare gli impatti della pandemia da Covid-19 nel passaggio dallo stato di emergenza alla fase successiva, sopperendo alla carenza di personale sanitario indispensabile ad assicurare le prestazioni sanitarie e le attività previste dai Livelli essenziali di assistenza. L’indennità temporaneamente fissata è pari a 800 euro lorde per la dirigenza medica e 350 euro lorde per il personale infermieristico».
Il dibattito
Il vicecapogruppo di Forza Italia, Mauro Baccega, ha affermato: «Riteniamo corretto assegnare questi incrementi stipendiali a medici e infermieri, ma non basta: in sanità si lavora in équipe e occorre dare a tutto il personale sanitario il giusto compenso. Peraltro, questo concetto è chiaramente emerso nelle audizioni effettuate dalla Commissione, quando si è parlato di una legge iniqua, non rappresentativa delle categorie della sanità, che va ad acuire conflittualità già esistenti. A cosa servono le audizioni se non ne segue un recepimento da parte del Consiglio? Come gruppo Forza Italia facciamo nostra questa battaglia di equità e continueremo a lavorare in questa direzione».
Il vicecapogruppo della Lega VdA, Stefano Aggravi, ha osservato che «la norma sull’indennità di attrattività regionale nasceva in via sperimentale, oggi l’indennità diventa temporanea – senza quindi una prospettiva – e non ha più la finalità dell’attrattività. Dare attrattività ad un settore in sofferenza non si risolve con norme temporanee, ci dovrebbe essere una visione che vada al di là del triennio, inserendola all’interno del Piano socio-sanitario attualmente all’esame della quinta Commissione, cosa che invece non c’è».
La capogruppo di Pcp, Erika Guichardaz, ha ribadito: «Tutte le professioni contribuiscono a mantenere i livelli essenziali e aver limitato questa norma alla dirigenza medica e al personale infermieristico è una scelta politica che non abbiamo mai condiviso e che aumenta la conflittualità. Premiare due categorie rispetto a tutto il panorama è ingiusto e le audizioni in Commissione lo hanno dimostrato. L’ordine del giorno della maggioranza esclude ancora personale, aspettiamo una risposta dalla maggioranza, perché vogliamo capire le reali intenzioni nei confronti della sanità, vogliamo capire come si vuole far diventare strutturale un’attrattività per ora temporanea. Altri 4 milioni sono stati chiesti per le case di comunità, ma non si tiene conto delle risorse umane».
Il governo
L’Assessore alla sanità, Roberto Barmasse, ha ripeturo: «Il Governo non ha mai escluso la necessità di ampliare a nuove categorie, ma per ora si è concentrato su di una misura straordinaria che andava risolta. Questa legge riguarda circa mille famiglie e mi auguro veramente che non venga impugnata, anche perché è il frutto di un accordo di leale collaborazione tra uffici dello Stato e della Regione. A fine anno, dopo le erogazioni a medici e infermieri, vedremo quali saranno i residui che potranno essere utilizzati per incentivare altre categorie in ambito sanitario, a fronte delle carenze esistenti. L’ordine del giorno è quindi un preciso impegno che ci assumiamo come maggioranza».
Le repliche
«Se il Piano sanitario non prevede risorse per le politiche di attrattività, vista la situazione della nostra sanità, diventa un libro dei sogni – ha detto il capogruppo di Pour l’Autonomie, Marco Carrel -. Questa legge nasce su di un’impugnativa: ricordo che già in sede di esame della legge oggetto di ricorso, noi come opposizioni avevamo proposto di aumentare le risorse finanziarie per estenderle a tutte le categorie, questo per sottolineare come la nostra posizione sia chiara sin dal dicembre 2021. Una proposta che era stata respinta dalla maggioranza. Oggi, ci preoccupa la differenza tra sperimentazione e misura temporanea, per una questione politica: se a mille famiglie diamo un contributo di attrattività per soli tre anni, come facciamo ad essere sicuri che poi rimarranno nel nostro sistema? Sarebbe necessario confrontarsi in maniera seria su questa misura di attrattività che, a detta anche dell’Assessore, non sta funzionando»
«È fondamentale che la norma venga approvata così com’è – ha precisato il Capogruppo di AV-VdA Unie, Albert Chatrian -, e intanto la maggioranza ha già anticipato il passaggio seguente depositando l’ordine del giorno in cui si sancisce l’intenzione di ampliare la platea dei destinatari. Oggi si chiude il cerchio su una misura che possiamo definire epocale per il sistema sanitario regionale, che sarà rafforzato da una serie di modifiche di tipo organizzativo, oltre che da un ulteriore impegno di risorse.»
(re.aostanews.it)