Bando Neoimpresa: 530 mila euro per aiutare una sessantina di aspiranti imprenditori
Il progetto, nell'ambito del Piano politiche del lavoro, diventerà strutturale dopo l'esperimento dello scorso anno, che ha fatto nascere 25 nuove attività
Favorire i disoccupati (e in futuro forse non solo) per far sviluppare una propria attività imprenditoriale. Il tutto per uno stanziamento di 530 mila euro nel biennio 2023-2024 e con la possibilità di aiutare una trentina di persone all’anno. C’è tutto questo dietro Neoimpresa, il bando sulla neo imprenditorialità la cui seconda edizione è stata presentata venerdì mattina.
Promosso dall’assessorato allo Sviluppo economico, Lavoro e Formazione, il progetto rientra nel Piano politiche del lavoro e punta a dare una corposa mano, economica e non solo, a chi voglia creare una propria attività.
Neoimpresa
Il bando prevede diverse fasi.
Dopo una consulenza one-to-one per la realizzazione di un business plan e un piano di azione che porti all’apertura della partita Iva, le persone selezionate riceveranno 8 mila per la realizzazione di nuove imprese, 5 mila euro per i liberi professionisti e ulteriori mille euro per le imprese femminili.
A seguire, una fase di tutoraggio per affrontare gli aspetti rilevanti a seguito dell’apertura.
Le domande, per l’anno 2023, potranno essere presentate fino al 30 novembre.
Per l’annualità 2024, invece, le domande si apriranno il 1° gennaio per chiudersi il 31 agosto.
Il requisito principale è l’essere disoccupati e l’aver rilasciato la DID (Dichiarazione di Immediata Disponibilità) al centro per l’impiego.
Se al 30 luglio non sarà raggiunto il numero di adesioni previsto da persone disoccupate, il bando potrà essere aperto anche agli occupati che vogliono cambiare attività.
L’assessore
L’assessore allo Sviluppo economico, Lavoro e Formazione, Luigi Bertschy, spiega la volontà di dare un seguito a un bando nato in maniera sperimentale lo scorso anno.
«Dopo la sperimentazione, il progetto diventerà strutturale nell’ambito del prossimo Piano delle politiche del lavoro – spiega Bertschy -. L’obiettivo del piano è rimettere ordine nelle politiche attive a sostegno delle persone in cerca di occupazione, al fine di dare tutti gli strumenti possibili per assumere nuove competenze e ripensarsi a livello personale e professionale».
Il bando si propone così di «dare nuove possibilità alle persone di mettere in campo idee per ragionare con professionisti per valutare fattibilità, validità e possibilità di vederle realizzate – continua Bertschy -. Questo passo precede la conclusione dell’istruttoria per la legge sull’imprenditoria giovanile, che a breve vedrà la delibera applicativa. La diminuzione del lavoro dipendente è un tema importante, che noi cerchiamo di contrastare, provando a dare alle persone elementi necessari per far sì che a un anno dall’apertura della partita Iva non si presentino difficoltà insormontabili».
Centri per l’impiego
Un passaggio anche sui centri per l’impiego.
«L’obiettivo è dare a queste realtà la capacità di raggiungere un numero sempre più ampio di persone – continua l’assessore -. Abbiamo ereditato CPI che rispondevano solamente a una particolare tipologia di utenti: ora vogliamo dare una risposta a tutti, dai laureati ai disoccupati di lungo tempo».
La dirigente
La dirigente dell’assessorato, Carla Stefania Riccardi, ricorda come già in passato ci fosse stata una sperimentazione di azioni a sostegno dell’auto-impiego.
«Abbiamo voluto modificare la struttura perché utenti e clienti hanno maggiore bisogno di supporto individuale e consulenziale, rispetto a un supporto formativo – continua Riccardi -. Per questo abbiamo pensato a un bando pubblico che possa portare a un servizio prodromico all’apertura dell’attività e alla successiva fase di crescita».
Sportello imprese
A entrare nei dettagli Valentina Betti dello Sportello imprese, che ricorda come lo scorso anno la misura abbia avuto 44 richieste di accesso, di cui 27 ammesse a tutoraggi.
Di queste, 25 attività sono state aperte, con il 48% rappresentato da imprese al femminile.
Sul totale, il 48% delle attività erano artigiane, il 24% commerciali, il 4% del settore turistico e il 24% attività libero-professionali.
Nella nuova edizione del bando, le richieste presentate sono già una trentina.
«La struttura sarà sostanzialmente identica – spiega Betti -. Con a disposizione 530 mila euro nel biennio, puntiamo ad aiutare una trentina di persone all’anno, che grosso modo corrispondono alle realtà che hanno i giusti requisiti. Dopo la presentazione della domanda, la valutazione dei progetti spetterà all’ente che si è aggiudicato il bando, il quale deciderà quali potranno essere avviati».
(alessandro bianchet)