Risparmio idrico: Aosta pensa a temporizzatore e chiusure notturne per le fontane
Un orologio temporizzatore e la riduzione della portata per diminuire lo spreco d’acqua, con tanto di chiusura notturna. Seguirà questa la strada per le fontane comunali intrapresa dall’amministrazione di Aosta, che ha colto l’iniziativa presentata da Renaissance.
Il via libera è arrivato con 23 voti a favore e due astensioni.
Fontane si, ma senza sprechi
Nel consiglio comunale del capoluogo, la consigliera Eleonora Baccini di Renaissance ha ricordato come l’acqua sia una risorsa da salvaguardare, per fare qualcosa di concreto in un momento in cui i cambiamenti climatici stanno venendo sempre più a galla, come insegna l’alluvione in Emilia Romagna.
Per questo Baccini ha impegnato la Giunta a «predisporre un piano affinché tutte le fontane pubbliche presenti sul territorio comunale siano dotate di un sistema di erogazione a tempo, così da favorire un effettivo risparmio sia in termini ambientali che economici per l’intera collettività».
L’assessore
L’assessore ai Lavori pubblici, Corrado Cometto, ha accolto la suggestione, ma proponendo una modifica, legata all’utilizzo di timer.
«Siamo d’accordo sulla questione di risparmiare l’acqua dove possibile – ha evidenziato Corrado Cometto -. Ci abbiamo pensato, ma i rubinetti vengono usati male e i pulsanti spesso sono vittima di atti vandalici».
Un intervento, però, ci vuole.
«Eviteremmo di chiudere le fontane in via Croce di Città e piazza della Repubblica, che sono storiche e monumentali – ha concluso Cometto -. Regolamenterei, però, quelle periferiche, magari con orologi temporizzatori per chiuderle di notte e una portata calmierata nel corso del giorno».
Favorevoli
Il corso di commenti favorevoli all’iniziativa è stato guidato da Fabio Protasoni (Pcp), che ha sottolineato come i cambiamenti climatici «come abbiamo visto in tv, sono argomento esiziale».
Sarah Burgay (Pcp) ha evidenziato che «il Comune per fortuna sta migliorando dal punto di vista delle perdite dell’acquedotto e stiamo intervenendo anche nell’utilizzo dell’acqua potabile per l’irrigazione».
Laurent Dunoyer (Uv) ha espresso dei dubbi «sull’applicazione delle chiusure nei fontanili, mentre nelle fontanelle non riscontro alcun problema sanitario».
Contrario
Ha storto il naso Bruno Giordano (Lega), che ha evidenziato problematiche non di poco conto.
«Non c’è nulla di più cattivo dell’acqua ferma nei tubi delle fontane – ha esclamato -. Pochi sanno che uno dei maggiori posti di “inquinamento” dell’acqua sono gli erogatori delle case dell’acqua, proprio per questa continua apertura e chiusura».
Chiedendo piuttosto un serio intervento, da parte della Regione, per le vasche di accumulo, ma anche per il recupero dell’acqua delle fontane stesse, Giordano ha concluso.
«Parliamo di mettere qualche temporizzatore quando l’acquedotto ha grandi problemi e in alcune zone perde anche a livello di pressione – ha chiosato -. Forse bisognerebbe pensare ad altro».
(al.bi.)
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