Pnrr: il Comune di Aosta alza la voce e chiede rassicurazioni sui fondi
Approvato l'ordine del giorno da tutta l'assemblea; in particolare preme avere rassicurazioni sul bando riguardante il Quartiere Dora
Il Comune di Aosta alza la voce in materia di Pnrr e lo fa chiedendo all’unanimità «al Governo, anche attraverso rappresentanti parlamentari, la garanzia che i progetti avviati a valere sui fondi Pnrr siano previste le adeguate coperture finanziarie per la loro realizzazione».
Insomma, l’assemblea del capoluogo fa fronte comune e, emendando l’ordine del giorno presentato dalla maggioranza, chiede rassicurazioni sul futuro degli stanziamenti del Pnrr e, in particolare, sul Bando di rigenerazione urbana che riguarda il Quartiere Dora.
Pnrr: la discussione
Il risultato è arrivato, ma per giungere a una quadra il consiglio comunale è passato per una lunga discussione, avviata da Paolo Tripodi di Pcp.
«Dopo la pandemia, per risanare le perdite, l’Ue ha messo sul piatto 750 miliardi di euro per il Next Generation EU, gestiti in Italia attraverso il Pnrr – spiega Paolo Tripodi -. Parliamo di tanti soldi, ma non distribuiti a pioggia a cui attingere a piene mani; tutti i destinatari hanno dovuto rivedere le proprie strutture, riorganizzarsi e rispettare le tempistiche stringenti».
Tripodi ricorda come il Comune di Aosta ha «sempre dichiarato che se ci fossero state occasioni avrebbe partecipato – continua il consigliere di Pcp – e il Pnrr è sicuramente una di queste. Si parla di un ammontare di 30,6 milioni di euro, un’occasione cruciale per la città, che consentirebbe di fare un bel salto di qualità».
Il consigliere ricorda anche come le tempistiche «sono molto strette – spiega ancora -. Dobbiamo terminare tutto e rendicontare entro il 2026. Ci sono comunque occasioni storiche per intervenire su zone bisognose della città».
Pnrr: l’affondo al Governo
Paolo Tripodi ricorda come tutto era molto bello, ma poi è arrivata la ventilata possibilità di tagli da parte del Ministro Raffaele Fitto.
«Ha poi rassicurato che progetti già finanziati avrebbero trovato le coperture, ma da altri fondi – tuona Tripodi -. Ma mi domando dove andranno a pescare sti soldi. L’onorevole Franco Manes ha manifestato tutte le sue preoccupazioni, cosa non pervenuta dal Senato (leggi Nicoletta Spelgatti ndr.). Sono certo che il Governo non toglierà fondi a lavori prossimi all’inizio, ma c’è bisogno di una richiesta forte di tutto il Consiglio».
Il sindaco: iniziativa sul Pnrr condivisa
Il sindaco, Gianni Nuti, parla di «partita fondamentale» ed entra nei dettagli.
«Questo gioco riguarda sicuramente la Rigenerazione urbana – spiega il primo cittadino -, progetto che inizialmente non era nel Pnrr. Noi non abbiamo fatto una scommessa azzardata, ma puntavamo a un piano di riqualificazione poi riconvertito e oggi ci troviamo a rischio finanziamento».
Da qui la richiesta.
«Chiediamo di poter onorare gli impegni assunti con soggetti e aziende del territorio, che si sono già viste assegnare il bando – continua il primo cittadino -. Chiediamo di assicurare un’opera già prevista prima del Pnrr e per una zona che ha bisogno e che il rifinanziamento sia assicurato con massima precisione e che siano definiti termini».
Intanto è gia partita una lettera di Comune e Confindustria VdA.
«Anche l’associazione è preoccupata per il rischio d’impresa che questa situazione comporterebbe – conclude il primo cittadino -. Ci sembra giusto che il Consiglio senta propria l’azione di pressione indipendentemente dal colore politico di appartenenza. Noi cerchiamo chiarezza, perché tra dieci giorni iniziamo i lavori e con cosa pago le ditte? Se mi basta cambiare codice nel bilancio possiamo parlarne, ma se devo interrompere i lavori e poi eventualmente riprenderli la cosa cambia: abbiamo bisogno di un chiarimento urgente».
L’opposizione
Sylvie Spirli, consigliera della Lega, replica sul punto.
«A differenza di quanto emerso dal discorso del sindaco, che esprime le grandi preoccupazioni nate da articoli di giornale creati ad arte, non ho visto la stessa cosa nel discorso del consigliere Tripodi, fatto di frecciatine neanche troppo velate – spiega Spirli -. Il Ministro agli Affari Europei, Raffaele Fitto, ha presentato una proposta di modifica del Pnrr, come promesso in campagna elettorale, dove si parlava di rivedere alcune missioni. Il 1° agosto, poi, Camera e Senato approvato due risoluzioni per inviare a Commissione europea la revisione del piano».
E poi conclude.
«Nelle ultime settimane si dice che il Governo abbia deciso di definanziare 9 misure per circa 16 miliardi – conclude Spirli -. Su questo ci potremmo anche trovare d’accordo, ma non ci si è alzati una mattina e deciso di fare questo. A differenza di altri, quando decidiamo di fare un provvedimento abbiamo già l’alternativa pronta. Questi 16 miliardi verranno finanziati con altri tre strumenti: piano nazionale per investimenti complementari al Pnrr (30 miliardi), fondi strutturali europei e il Fondo per lo sviluppo e la coesione. Rassicuro, l’attuale Governo vuole portare a termine le nove misure, allungando le scadenze per l’attuazione e usando semplicemente altre fonti».
Paolo Laurencet, Forza Italia, rincara la dose.
«Ci troviamo di fronte a uno strumento forse di altra epoca, vista la mutevolezza del contesto – ricorda Laurencet -. In due anni la situazione è completamente cambiata e parte di queste misure non sono più attuali e attuabili. L’analisi non è stata fatta alla cieca, si è capito cosa non potesse passare per il Pnrr, ma mantenendo completamento e finanziamento del progetto».
Puntualizza, ma apre una porta all’accordo poi raggiunto, il consigliere Bruno Giordano.
«Condividiamo l’obiettivo – esclama Giordano -. Siamo disposti a modificare l’ordine del giorno per ottenere lo scopo. La preoccupazione per la complessità della macchina e della molteplicità degli interventi richiamati c’è, ma bisogna togliere i giudizi politici. Forse è il caso che tutta la politica faccia fronte comune contro l’Europa, perché il malessere esiste ovunque».
La maggioranza
Mentre Luciano Boccazzi (Area Democratica) chiede che tutto il consiglio sia «unito, perché questi progetti sono fondamentali per gli abitanti del Quartiere Dora», Pietro Varisella apre.
«Si può discutere sulle modalità, ma non sulla finalità – illustra -. Rassicurate sul futuro, ma anche l’Anci chiede di esplicitare le fonti di finanziamento alternative».
Rintuzza Cecilia Lazzarotto di Pcp.
«Io voglio guardare oltre il 2026, perché le preoccupazioni arrivano da tutta Italia – ammette -. Di fatto i tagli ci sono, c’è incertezza sui finanziamenti e sappiamo che i fondi andranno presi da altre opere. Si rischia di tappare il buco del Pnrr, ma apriamo la voragine sul futuro».
Dopo tante discussioni, arriva l’accordo e la voce comune si leva: che arrivino rassicurazioni e i lavori possano partire senza problemi.
Pnrr: i bandi partecipati dal Comune di Aosta
Ricordiamo che il Comune di Aosta ha partecipato a bandi Pnrr per un totale di 27 progetti (6 in essere), articolati su 4 missioni per finanziamenti ottenuti di 30,6 milioni di euro.
In merito ai progetti di cui il Comune è destinatario di risorse, questi riguardano, per la Missione 1, Componente 1, Digitalizzazione e innovazione: Abilitazione al cloud per le PA locali; Esperienza del cittadino nei servizi pubblici; Estensione dell’utilizzo delle piattaforme – SPID CIE; Adozione piattaforma PagoPA Comuni; Adozione app IO Comuni; Piattaforma Digitale Nazionale Dati; Piattaforma Notifiche Digitali.
Per la Missione 1, Componente 3, Turismo e cultura: Efficientamento energetico Teatro Giacosa.
Per la Missione 2, Componente 3, Mobilità sostenibile: Rinnovo parco autobus (con l’acquisto di due mezzi a idrogeno).
Per la Missione 2, Componente 4, Tutela del territorio (progetti «In essere»): Adeguamento antincendio palestra via Volontari del Sangue; Adeguamento antincendio autorimessa Pont Suaz; Rifacimento allarme antincendio scuola J.B. Cerlogne; Manutenzione straordinaria passerella ciclo-pedonale Dora; Sostituzione serramenti esterni obsoleti palazzo Municipale; Parco fotovoltaico tetto Scuola Ramires; Parco fotovoltaico Officina comunale Pont Suaz.
Per la Missione 2, Componente 1, Economia circolare: Realizzazione centro di riuso.
Per la Missione 4, Componente 1, Servizi di istruzione: Asilo nido quartiere Dora, Mensa scuola quartiere Dora.
Per la Missione 5, Componente 2, Infrastrutture sociali: Casa domotica “Condominio Doravidi”, Stazione di posta e centro servizi “Casa Benedino”.
Per la Missione 5, Componente 2, Piani urbani integrati («Rigenerazione urbana»): Parco, ripristino verde e pista ciclabile/pedonale c/o quartiere Dora; Autorimesse interrate pertinenziali c/o quartiere Dora; Rotatoria e Marciapiedi in via Valli Valdostane presso il quartiere Dora; Collegamento via Vittime del col du Mont e via Page press il quartiere Dora.
Pe la Missione 5, Componente 2, PINQuA («Programma Innovativo della Qualità dell’Abitare»): Quartiere Cogne.
Per la Missione 5, Componente 2, Sport e inclusione sociale: Ristrutturazione maneggio di regione Tzamberlet.
(alessandro bianchet)