VdA Aperta, transfrontalieri: «Testolin non vuole occuparsene»
Il simbolo di Valle d'Aosta aperta
POLITICA & ECONOMIA
di Danila Chenal  
il 15/12/2023

VdA Aperta, transfrontalieri: «Testolin non vuole occuparsene»

Per il movimento «il governo regionale isola anche il deputato valdostano Franco Manes in questa battaglia»

VdA Aperta, transfrontalieri: «Testolin non vuole occuparsene». Per il movimento «il governo regionale isola anche il deputato valdostano Franco Manes in questa battaglia».

Il j’accuse

Scrive VdA Aperta: «Da sempre la nostra Regione interagisce culturalmente ed economicamente con il Vallese con il coinvolgimento di lavoratori agricoli, tecnici, operatori del turismo, edili e attualmente anche del mondo sanitario. Incomprensibile quindi la chiusura totale del presidente e di questa maggioranza che non vogliono attivarsi per affrontare il problema legato ai territori di confine, trovando soluzioni per incentivare le varie professioni e applicare un sistema fiscale più giusto come chiesto nell’impegnativa dell’ordine del giorno».

Lo stigma

Rincara: «Non osano contraddire il governo Meloni, si defilano e come ha detto il presidente Testolin, non condividendo per nulla la necessità di farlo. Non è attraverso norme autarchiche che si risolvono i problemi, ma bensì creando condizioni migliori per i lavoratori del settore sanitario in Valle d’Aosta, cominciando da un ospedale nuovo fuori città, da politiche che incentivino tutti senza discriminazioni e intervengano per migliorare la qualità del lavoro». E conclude: «Le Alpi tornano a essere una frontiera invalicabile per Meloni e Testolin».

Immobilismo

Stigmatizza la politica regionale: «il voto contro (e non le semplici astensioni) di 15 consiglieri su 35 è un segnale forte e inequivocabile del disastro che è sotto gli occhi di tutti: lo smantellamento della sanità pubblica; il totale abbandono delle persone e imprese più fragili; la mancanza di attenzione verso la scuola pubblica; l’ampliamento di un vecchio ospedale sopra un’area Megalitica e il continuo disinteresse verso lo sviluppo sostenibile e la diversificazione turistica.

C’è però dell’incredibile nell’atteggiamento tenuto sull’ordine del giorno sui frontalieri che chiedeva al Governo regionale di attivarsi presso la Conferenza Stato Regioni per affrontare il problema legato ai territori di confine alla luce dell’accordo ratificato con legge 83/2023 tra la Repubblica italiana e la Confederazione Svizzera».

(re.aostanews.it)

 

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