Costumista nel cinema o nel mondo dello spettacolo: il sogno di Ottavia, tra Parigi e moda slow
La giovane aostana Ottavia Darbelley studia all'Istituto tecnologico superiore Tessile Abbigliamento Moda di Biella
Costumista nel cinema o nel mondo dello spettacolo: il sogno di Ottavia, tra Parigi e moda slow.
C’era anche la valdostana Ottavia Darbelley nel gruppo di studenti dell’Istituto tecnologico superiore Tessile Abbigliamento Moda (TAM) di Biella che nelle settimane passate ha viaggiato sino a Parigi alla scoperta dei grandi brand della moda internazionale.
Una passione nata nei mesi della pandemia
«Dopo essermi diplomata al Liceo musicale di Aosta e dopo un periodo di studi in violino al Conservatorio, ho scelto di intraprendere questo nuovo percorso nel mondo della moda – racconta la ventunenne valdostana -.
Cucito e sartoria mi appassionano sin dai mesi della pandemia, quando erano di fatto il mio passatempo durante la quarantena».
E proprio nel polo scolastico biellese Ottavia ha ritrovato una offerta didattica in grado di rispecchiare pienamente le sue attitudini e le sue preferenze, peraltro avvantaggiata e incentivata da alcune borse di studio della Regione Valle d’Aosta.
La classe di confezione e maglieria
Ottavia Darbelley
«Il corso dura nel complesso un biennio, con un primo anno dedicato a materie teoriche che permettono di comprendere meglio il processo produttivo della filiera tessile – spiega la giovane, iscritta con altri ventuno coetanei al secondo anno della classe di Confezione e maglieria -.
Da quest’anno ci sposteremo sul livello pratico che tutti stavamo aspettando e inizieremo un vero e proprio progetto di laboratorio al fianco dello stilista Ettore Veronese».
Costumista nel mondo dello spettacolo o del cinema
Ottavia non ha ancora ben chiara quale sarà la sua strada al termine del corso all’Istituto tecnologico superiore Tessile Abbigliamento Moda, ma auspica di trovare un posto come costumista nel mondo dello spettacolo o del cinema.
Ispirata dalla slow fashion
«Quando cucio non mi ispiro tanto agli stilisti maggiori ma cerco di orientarmi su di una idea di moda sostenibile, cosiddetta slow fashion – prosegue la giovane -.
Guardo dunque agli artisti più piccoli e magari meno noti, che creano i propri abiti con il proprio stile e amano condividere il proprio sapere».
La settimana a Parigi
Ottavia con i suoi compagni di scuola
Nell’arco della settimana trascorsa a passeggiare tra le vie e a esplorare le piazze della Ville Lumière, Ottavia e i suoi compagni hanno visitato alcuni dei punti di interesse stilistico più noti della città, tra cui la Fondazione Louis Vuitton, il Musée des Arts Décoratifs, la Galerie Dior e la Maison Hermes 17.
Da siti simbolo parigino per eccellenza come il Musée d’Orsay, essi sono poi approdati a Who’s the Next, evento dedicato alla moda internazionale che ogni anno ospita oltre 1.300 professionisti.
«Sicuramente il posto più bello che ho visto è stata la Fondazione Azzedine Alaïa del Quartiere Ebraico, che attraverso vestiti e creazioni ricostruisce la storia del famoso stilista di origini tunisine – conclude la studentessa -.
In generale quella a Parigi è stata una esperienza positiva sopratutto perché siamo stati accompagnati dallo stesso Ettore Veronese, che ci ha seguiti indirizzandoci correttamente sui dettagli da notare e registrare che potranno ispirare il nostro prossimo progetto».
Nella foto in alto, Ottavia Darbelley a Parigi.
(giorgia gambino)