Lunedì 16 alle 22 la riapertura del Traforo del Monte Bianco
Se i test preventivi di sicurezza daranno esito positivo il traforo sarà riaperto al traffico nella serata di lunedì; l'intervento realizzato nel 2024 ha richiesto un investimento di 24 milioni di euro
È annunciata per lunedì 16 dicembre, alle 22,la riapertura la traffico del Traforo del Monte Bianco.
L’apertura, avvisano dal Geie del Tmb, «è subordinata all’esito positivo dei test preventivi di sicurezza».
Il via libera la traffico sarà preceduto dall’annuale esercitazione di sicurezza che coinvolgerà oltre 100 partecipanti tra italiani e francesi.
I lavori
Sono durati 15 settimane, a partire dal 2 settembre, i lavori nei due cantieri test di risanamento della volta che hanno impegnato, 24 ore su 24, più di 150 persone per un totale di oltre 50.000 ore di lavoro.
Per le due società concessionarie del traforo (Sitmb perla parte italiana e Atmb per quella francese), il progetto rappresenta nel 2024 un investimento di 24 milioni di euro.
Nel corso del progressivo termine dei lavori di genio civile all’interno della galleria, sono stati avviati i test sui sistemi di sicurezza del traforo, smontati per consentire al cantiere di operare e che ora devono essere reinstallati e ricollegati all’insieme del dispositivo di supervisione informatica del traforo.
A causa delle diverse caratteristiche idro-geologiche della montagna che sovrasta il traforo, le tecniche costruttive sono state differenti da zona a zona, di metro in metro, dal piedritto alla chiave di volta, che hanno richiesto – sin dalla fase di demolizione –l’adozione di soluzioni diverse.
Diversi anche gli imprevisti, come la scoperta di dispositivi per il drenaggio dell’acqua, installati a circa 10 cm di profondità.
Oltre ai vari interventi all’interno della galleria il cantiere si è concentrato anche rifacimento di impermeabilizzazioni e di asfalti sui due piazzali antistanti gli imbocchi del traforo.
È stato smantellato il vecchio portale termografico sul piazzale Sud, risanato l’arco scenografico all’imbocco lato italiano con la posa di una lamiera grecata e di una membrana traspirante su tutta la struttura portante dell’arco, e montaggio delle nuove lastre di rivestimento in acciaio inox.
Sono poi stati installati fermaneve sul pendio sopra il piazzale Sud ed è stata sistemata la piccola galleria sulla rampa di accesso che è stata ampliata.
Demolire per capire come procedere
La demolizione rappresentava una fase chiave nella raccolta di informazioni che verranno analizzate e capitalizzate per determinare la miglior metodologia per il prosieguo dei lavori i prossimi anni.
Il cantiere non ha raggiunto la totalità prevista di metri da ricostruire – complessivamente, sono stati ricostruiti 328 metri di volta – ma l’esperienza di quest’anno, sottolinea ancora il Geie nella nota, rappresenta la chiave del proseguimento del risanamento.
Consentirà di studiare tutti i parametri, e sarà solo al termine di queste fasi che potrà essere determinato più precisamente il proseguimento del risanamento della volta.
Si tratterà di individuare la miglior metodologia operativa, in particolare la durata, la tecnologia impiegata, l’impatto della chiusura sul lungo periodo e sugli itinerari alternativi, ecc.
(re.aostanews.it)