Il misterioso blackout che ha colpito Spagna e Portogallo, cosa sappiamo
Roma, 28 apr. (askanews) – L’intera penisola iberica al buio nel giro di pochi secondi: quanto accaduto alle 12.30 di oggi non ha precedenti in Spagna o in Portogallo per gravità e portata, e soprattutto non ha ancora spiegazioni, mentre la situazione sta tornando lentamente alla normalità.
Le ipotesi in campo sono sostanzialmente due: un cyberattacco o un guasto tecnico, nessuno dei due particolarmente tranquillizzante in quanto il primo caso significherebbe che una rete elettrica nazionale è una struttura vulnerabile mentre il secondo ne sottolineerebbe l’inaffidabilità di fronte a situazioni “naturali inusuali”, come le ha definite il governo portoghese.Secondo Lisbona peraltro il problema si deve appunto a una “fluttuazione atmosferica indotta” con degli sbalzi di temperatura che avrebbero fatto saltare la rete spagnola e, di riflesso, quella portoghese, fortemente interconessa.
Madrid ha espresso maggiore cautela: il premier Pedro Sanchez ha sottolineato in un breve intervento televisivo come “non si abbiano informazioni sulle cause del blackout”: “Non scartiamo alcuna ipotesi ma è meglio non fare speculazioni”, ha avvertito parlando di una “forte oscillazione nel sistema elettrico europeo che ha portato a un’interruzione del flusso nella penisola iberica e nel sud della Francia”.
L’unica certezza sono i forti disagi, specie per quanto riguarda il traffico ferroviario e automobilistico (sono saltati tutti i semafori e le segnalazioni elettroniche del traffico): ovvero né treni né trasporti pubblici locali, e quindi l’impossibilità di raggiungere il luogo di lavoro o gli aeroporti – che hanno sofferto di meno anche se il traffico aereo è stato diminuito per motivi di sicurezza.
Il sistema sanitario e la sicurezza hanno tenuto bene, ha continuato Sanchez: ma va tenuto conto del fatto che la durata del blackout ha permesso che i generatori di emergenza potessero fornire la copertura necessaria senza troppi patemi; se invece delle dieci ore stimate nei casi peggiori l’interruzione fosse durata di più lo scenario sarebbe stato ben peggiore anche per ospedali e altre installazioni critiche.
Nessun problema invece per il trasposto marittimo e per le centrali nucleari; tre Comunità autonome tuttavia hanno chiesto lo stato di emergenza e dunque sarà il governo centrale ad assumere la responsabilità della protezione civile e dell’ordine pubblico: si tratta dell’Andalucia dell’Extremadura e di Madrid, dove a preoccupare le autorità è la possibilità di disordini notturni.
Nel frattempo l’elettricità è tornata in quasi tutte le comunità autonome settentrionali – anche grazie all’assistenza francese – e in parte di quelle meridionali; il trasporto ferroviario a media e lunga distanza tuttavia rimarrà fermo almeno fino alla giornata di domani e per recuperare la piena normalità ci vorranno alcuni giorni.
Anche la Farnesina continua a monitorare la situazione nella Penisola iberica a seguito della vasta
interruzione delle forniture di energia elettrica, che ha avuto un significativo impatto sul traffico aeroportuale e ferroviario a lunga percorrenza in Spagna e in Portogallo, oltre a diffuse
limitazioni dei servizi sanitari e di quelli bancari nei due Paesi. Come si legge in una nota della Farnesina, attualmente si sono registrati su Dove Siamo nel Mondo circa 3.600 italiani in Spagna
(di cui oltre 900 non residenti) e circa 580 in Portogallo (di cui oltre 260 non residenti). In Spagna l`energia elettrica è stata parzialmente ristabilita al nord e al sud, mentre il centro del Paese resta senza corrente. Il traffico portuale è regolare; quello aereo è operativo ma ridotto; il traffico ferroviario a lunga percorrenza è sospeso. Più critica la situazione in Portogallo, con un impatto significativo anche su ospedali e aeroporti (quello di Lisbona è al momento chiuso). Il Ministro Antonio Tajani, in missione a Valencia, continua a seguire da vicino l`evolversi della situazione, in stretto raccordo con le Sedi diplomatiche e consolari nei due Paesi. La Sala Operativa dell`Unità di Crisi, che può essere contattata per richieste di assistenza al numero +39 0636225, è stata
ulteriormente potenziata.