Micromusica, la musica della Sfom entra nelle microcomunità
Da un'idea dell'ex medico di base e assessore alle politiche sociali di Quart, Sauro Salvatorelli, il nuovo progetto speciale della Sfom Micromusica che si svilupperà da maggio a dicembre
Si chiama Micromusica il nuovo progetto speciale della Sfom che porterà la musica all’interno delle microcomunità.
Presentato oggi nella nuova sede della Sfom (Scuola di formazione e orientamento musicale), nei locali dell’ex Csv, in via Xavier de Maistre, completamente rinnovati, Micromusica prevede una sere di attività musicali e performative per gli ospiti delle microcomunità di Gressan e Fénis dell’Unité des Communes Monte Emilius.
Micromusica un’idea che parte dal territorio
Micromusica è un’idea nata dall’esperienza di Sauro Salvatorelli, ex medico di base e assessore alle politiche sociali del Comune di Quart.
«Sono emozionato perché più di cinque anni che stiamo dietro a questo progetto, nato da un’idea del tavolo degli assessori dell’Unité Mont Emilius» spiega Salvatorelli.
Recepita dalla giunta dell’Unité, l’idea è stata poi condivisa, in un pranzo per gli anziani, con il consigliere regionale Roberto Rosaire che a sua volta ha coinvolto l’assessore regionale alle Attività culturali e politiche intergenerazionali, Jean-Pierre Guichardaz, e poi la Sfom.
«L’idea era semplice: portare la musica suonata dal vivo nelle micro comunità» dice l’assessore di Quart.
«Entrando come medico di struttura e vedendo gli anziani degenti, più o meno mesti, poco attento, ormai persi nelle loro demenze, il pensiero è stato: facciamo qualcosa per risvegliarli o dare loro un pochino di gioia».
«La musica ha vari livelli di percezione, oltre a quello colto c’è quello sensoriale che arriva anche nelle menti quelle più lontane dalla realtà. La musica suonata dal vivo ha una magia particolare, qualsiasi essa sia, penetra nel cervello riportando benessere»
«Spero che il progetto, nato per le microcomunità di Fénis e Gressan, possa poi allargarsi anche alle altre strutture della regione e che diventi, da progetto straordinario, qualcosa di ordinario e portato avanti nel tempo».
Soddisfatto il consigliere Rosaire per essere stato un po’ quella spina nel fianco, quel pungolo dell’assessore Guichardaz, che ha fatto sì che l’idea trovasse fondi (25 mila euro il budget previsto) e concretezza.
«Il ruolo della politica dev’essere quello di creare connessioni, di riconoscere il valore delle idee che arrivano dal territorio» commenta Rosaire.
Micromusica: tre livelli e tre obiettivi
A spiegare più nel dettaglio le finalità del progetto Micromusica, il coordinatore della Sfom, Enrico Montrosset.
«Micromusica è diviso in tre livelli e mira a perseguire tre obiettivi differenti» spiega Montrosset.
Il primo ha una finalità più animativa per i degenti delle microcomunità con una serie di attività musicali dal vivo con incontri bi o tri mensili. Un livello più passivo di animazione e ascolto».
Un secondo livello è più interattivo e prevede un ascolto attivo e partecipato.
«L’idea è ipotizzare una serie di attività che attivino gli utenti delle due microcomunità e su questo livello, ci piacerebbe restituire all’assessorato e all’Unité una forma di monitoraggio delle azioni che andiamo a intraprendere».
Infine un terzo livello che prevede di entrare in relazione con degenti, riuscire a intessere rapporti e registrare una memoria musicale o racconti vita e esperienza vissuta.
«La microcomunità è una forma chiusa su se stessa, ci piacerebbe che la microcomunità tornasse al territorio, alla comunità, sotto forma di percorso di memoria, di paesaggio sonoro con performance sul territorio a dicembre».
Le attività di Micromusica si svilupperanno da maggio a dicembre.
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(erika david)