Elezioni comunali, a Saint-Christophe passaggio di testimone Cheney-Giachino
Grandi movimenti in vista delle consultazioni elettorali di fine settembre. L'Uv conferma quanto anticipato da Gazzetta Matin, anche se parla di approfondimenti ancora in atto. Fermento in tutta la Monte Emilius, ma ovunque mancano giovani e donne
Elezioni, a Saint-Christophe passaggio di testimone tra Paolo Cheney e il suo vice Corrado Giachino.
Con l’atmosfera che si scalda in vista della tornata elettorale, iniziano ad andare a posto i primi tasselli.
Elezioni, a Saint-Christophe si invertono i ruoli
Come anticipato lunedì da Gazzetta Matin e confermato in parte nel comunicato diffuso dall’Union Valdôtaine, si andrà avanti all’insegna della continuità a Saint-Christophe.
A differenza degli anni passati, però, sarà il vice sindaco Corrado Giachino a prendere in mano le redini della lista , con Paolo Cheney a fare un mezzo passo indietro.
Oggi, martedì 24 giugno, è arrivata anche la conferma da parte dell’Union Valdôtaine.
In un comunicato, la sezione di Saint-Christophe ha infatti confermato la volontà di partecipare alla prossima tornata elettorale, con una «lista autonomista in continuità con l’amministrazione attuale».
In seno a “Pour Saint-Christophe et l’Avenir” ci saranno molti candidati unionisti uscenti, ma anche tanti indipendenti, cosa che per l’Uv dimostra «la solidità del progetto e la continuità del lavoro svolto nel corso dell’attuale mandato».
La sezione di Saint-Christophe ha poi anche confermato la volontà di mettersi in gioco, da parte di Paolo Cheney, solo nel ruolo di vice sindaco «per favorire il rinnovo e sostenere una nuova squadra portatrice dei valori dell’autonomia e del buon senso amministrativo».
Confermata anche la volontà di Corrado Giachino di candidarsi a sindaco, anche se «nuove candidature per i posti di sindaco e vice sindaco sono state ricevute e sono in corso di valutazione», fa sapere la sezione Uv, che non ammette di aver preso «decisioni definitive».
Elezioni, grande movimento a Gressan
Ma i movimenti elettorali continuano in tutti i comuni della Monte Emilius.
A Gressan sono venuti allo scoperto con i concittadini Roberto Bonin, già assessore all’Agricoltura nel Martinet bis, ed Elisabetta Dugros, attuale assessora alla Cultura.
A confermarlo la dichiarazione di Elio Stacchetti: «Li ringrazio per dare ai cittadini la possibilità di scegliere. In democrazia funziona così».
Sul fronte opposto scenderà in campo René Cottino, con gran parte dell’attuale squadra di governo.
Charvensod: Borbey non si sbilancia
A Charvensod non si sbilancia il sindaco uscente Ronny Borbey, diviso tra la scelta Comune o Regione.
Si mormora, poi, dell’impegno del consigliere regionale Diego Lucianaz per dare un’alternativa agli elettori.
Elezioni, gli altri movimenti
A Jovençan Stefano Belli sta lavorando a una lista, ma non ha ancora sciolto le riserve.
Non si sbilancia neppure la capogruppo della minoranza Vally Lucianaz, che si limita a dire: «Vedremo. Di una cosa sono certa: è giusto che ci siano due liste nel rispetto delle regole democratiche».
A Pollein, Angelo Filippini ha dato la sua disponibilità per un altro mandato e parla di «ragionamenti in corso» ma il paese vorrebbe la discontinuità.
L’accusa verso il sindaco uscente è di immobilismo.
Non piacciono le misure messe in campo per l’affido dell’ex camping Les Iles, chiuso dall’ottobre 2018, e per la gestione dell’edificio ristrutturato dell’ex Cooperativa carni, operazione costata milioni di euro.
Non ci sta Filippini: «Per il camping le cose erano fatte ma l’impresa che si era fatta avanti è in difficoltà. Lo stabile dell’ex Cooperativa l’abbiamo ceduto all’Unité per la creazione di un ufficio tributi unico. Il nostro, è stato un gesto di cortesia».
A Quart è già sicura la ridiscesa in campo di Fabrizio Bertholin e Manuela Bergamasco.
Per una seconda lista sarebbero al lavoro vecchi e nuovi amministratori.
A Nus Camillo Rosset ha già deciso per un altro mandato.
Al suo fianco ancora Fabio Grange.
A Brissogne lascia Bruno Ménabréaz. Resta l’ipotesi dell’accoppiata Katya Chabloz e Bruno Cerise.
Il gruppo di minoranza uscente sta valutando il da farsi.
Gli autonomisti di centro, con Luca Champion come portavoce, vorrebbero dare una scelta alla popolazione ma «nessuno si vuole mettere in gioco. Mancano soprattutto i giovani» dice Champion.
A Saint-Marcel Andrea Bionaz non ha ancora deciso.
A Fénis Mattia Nicoletta è propenso a dire sì per il terzo mandato.
Philippe Milleret, già candidato con La Renaissance per le regionali, si guarda attorno per dare l’alternativa ai suoi concittadini.
Per tutti i Comuni la difficoltà è coinvolgere giovani e donne nella composizione delle liste.
(danila chenal)