Chambre: le imprese valdostane tengono botta, ma preoccupano dazi e incertezza
I dati sullo stock d'imprese nel secondo trimestre 2025 testimoniano una buon vitalità dell'imprenditoria rossonera, ma rimane lo spauracchio delle tariffe che potrebbero essere imposte dal Governo Usa. Ancora in sofferenza il commercio.
Una buona vitalità delle imprese valdostane, con un tasso di crescita positivo nel secondo trimestre 2025, al netto della revisione del registro camerale. Il tutto, però, condito da una grande incertezza per i dazi americani e da un commercio in costante sofferenza.
È il dato che emerge dalla Chambre Valdôtaine, che ha diffuso la ricerca relativa allo stock di imprese registrate in Valle d’Aosta al 30 giugno 2025.
Stock imprese: incidono le cancellazioni d’ufficio
Nel secondo trimestre 2025 incide un dato particolare, evidenzia la Chambre nella sua ricerca.
Infatti, lo stock d’imprese registrate al 30 giugno 2025 è di 11.968 unità, in calo del 3,3% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Questa cifra, però, è fortemente condizionata dalla chiusura del procedimento di cancellazione d’ufficio delle imprese non operative.
L’operazione, iniziata lo scorso anno, è nata con lo scopo di aggiornare il registro delle imprese al fine di assicurare una rappresentazione più fedele della realtà del territorio valdostano.
Imprese, c’è buona vitalità
Al netto dei dati di cui sopra, dall’analisi della Chambre emerge una buona vitalità per le imprese valdostane.
Analizzando il flusso, infatti, emerge come nel secondo trimestre 2025 siano nate in Valle d’Aosta 175 nuove imprese, con 105 cancellazioni non d’ufficio, un saldo positivo di 70 imprese e un tasso di crescita dello 0,57% (il nazionale è di 0,56%).
Cofrontando i dati con l’anno precedente, la Chambre registra un aumento delle iscrizioni (erano 165) e delle cancellazioni non d’ufficio (erano 103) con un conseguente miglioramento del saldo (+62) e del tasso di crescita (era +0,50%).
Settori: commercio in sofferenza
Analizzando i diversi settori economici, i dati di flusso evidenziano saldi positivi per le costruzioni (43 iscrizioni e 25 cancellazioni non d’ufficio), i servizi alle imprese (24 e 13) e del turismo (18 e 14).
Rimangono costanti il settore agricolo (7 e 7) e quello industriale (5 e 5), mentre è ancora in sofferenza il commercio, con un saldo negativo dato dalle 13 iscrizioni e dalle 19 cancellazioni non d’ufficio.
Il comparto artigianale
Per quanto concerne il comparto artigianale, il secondo trimestre 2025 vede iscritte al registro 3.516 imprese.
In particolare è positivo il saldo nel comparto delle costruzioni, che rimane il settore più rappresentativo, con 44 nuove iscrizioni e 22 cessazioni non d’ufficio.
In merito alla forma giuridica delle imprese, si evidenzia un tasso di crescita positivo per le società di capitale (+1,25%) mentre le società di persone fanno segnare un tasso negativo (-0,18%); +0,58% per le ditte individuali.
Il presidente della Chambre: «Pesano dazi e incertezza»
Analizza la situazione in chiaroscuro il presidente della Chambre Valdôtaine, Roberto Sapia.
«Al netto delle cancellazioni d’ufficio, che influiscono sul totale del numero delle imprese, ma non testimoniano la reale dinamica del comparto, l’andamento dei flussi indica una sostanziale tenuta della nostra imprenditoria – evidenzia il presidente -. Il saldo positivo tra iscrizioni e cancellazioni testimonia infatti una buona dinamicità e il tasso di crescita ci pone in linea con quanto accade a livello nazionale».
C’è però preoccupazione per la grande incertezza che regna sul panorama economico.
«Preoccupa il forte senso di incertezza derivante dai dazi americani e dalla complessa situazione geopolitica internazionale – prosegue Sapia –. Se infatti i conflitti in corso possono provocare rapide oscillazioni nei prezzi delle materie prime, le tasse imposte dal governo Trump potrebbero, da una parte, colpire direttamente settori strategici per la nostra economia, come quello dei metalli, dall’altra potrebbero anche portare a un surplus di produzione inizialmente destinato all’esportazione, che ora andrebbe a riversarsi sul mercato nazionale aumentando la concorrenza. Si tratta naturalmente di scenari ancora in rapida e costante evoluzione, ma proprio per questa estrema variabilità generano un forte stato di incertezza, che influenza investimenti e produttività delle nostre aziende mettendone alla prova la grande capacità di resilienza».
(re.aostanews.it)