Aosta: il teatro trova spazio sotto il Ponte Romano
Da sinistra, Fabrizio Morra, Patrik Vésan, Andrea Damarco e Alexine Dayné
CULTURA & SPETTACOLI, evento
di Francesca Arcaro  
il 18/08/2025

Aosta: il teatro trova spazio sotto il Ponte Romano

I due spettacoli di Replicante Teatro si terranno domenica 24 agosto e domenica 14 settembre

Aosta: il teatro trova spazio sotto il Ponte Romano.

Quando il teatro trova spazio sotto i ponti.

Il progetto originale ideato da Replicante teatro, con la partecipazione di  Frame Division, Fondazione Comunitaria Valle d’Aosta, Bcc Valdostana, Noi&gli Altri, Telcha e con il patrocinio del comune di Aosta, è stato presentato stamattina alla sala conferenze della Bcc Valdostana di Aosta .

Due spettacoli sotto il Ponte Romano

I due spettacoli previsti per il 24 agosto e il 14 settembre alle 20:30 si svolgeranno sotto al Ponte Romano di Aosta e affronteranno argomenti molto attuali mettendo in scena due opere tratte da Zlateh, la capra di Singer e La fattoria degli animali di Orwell.

Damarco: «Un dialogo senza dare risposte»

«Sarà l’occasione per aprire un dialogo  senza dare risposte – racconta Andrea Damarco di Replicante Teatro «perché le risposte spesso sono pericolose, date troppo in fretta e tendono a convincere».

Qui, l’invito di Andrea Damarco.

Gli obiettivi: riparo ma anche connessione

I due spettacoli propongono una riflessione sui temi della guerra, dell’antisemitismo, delle dittature e della libertà, cercando di farlo con leggerezza, dove è possibile e mettendo al centro di tutto il ponte.

«Sotto i ponti hanno trovato i fragili ha da sempre trovato riparo – continua Andrea Damarco -.
Credo che in questo momento siamo tutti più fragili e sgomenti per quello che sta succedendo intorno a noi».

Ma il ponte è anche simbolo di connessione, come ribadisce Alexine Dayné, presidente di Frame Division,.

«Il ponte permette di superare un ostacolo e di combattere l’allontanamento, un modo per unire diverse culture, ma anche un simbolo di connessione per creare una rete importante su differenti aree» conclude Dayné.

«Socialità e rigenerazione degli spazi urbani»

Sulla stessa linea si è espresso Fabio Morra, vice direttore generale della Bcc Valdostana.

«Sostenere progetti come questo – ha affermato – significa credere nella socialità, nello sviluppo del senso critico e nella riflessione condivisa.
Parlare con i giovani attraverso linguaggi vicini – musica, parole, arte – è fondamentale per stimolare consapevolezza, soprattutto nell’era dei social media».

I due spettacoli hanno come obiettivo anche la rigenerazione degli spazi urbani come il Ponte Romano, evidenziando come tali progetti contribuiscano a mantenere viva la memoria storica e, allo stesso tempo, a generare un indotto economico per le attività commerciali locali.

«Il progetto è stato anche un modo per allacciare e riproporre legami e reti tra enti differenti che attraverso questi eventi, vogliono gettare luce su uno spazio più umano» conclude Patrick Vesan, segretario generale della Fondazione Comunitaria della Valle d’Aosta.

Acalcinci: lo spettacolo di domenica 24 agosto

Di Replicante teatro (da “Zlateh, la capra` di I. B. Singer), con Andrea Damarco: parole, Matteo Cosentino: percussioni, Federico Gregori: chitarra, Carlo Alberto Lupo: violino, Andrea Minieri Basso
A seguire: pubbliche riflessioni di Ugo Lucio Borga e Roberto Mancini
Concerto/spettacolo suonato e narrato da quattro musicisti e un attore.

Insieme, raccontano una storia che appartiene a una cultura che un tempo fu orale, quella Ashkenazita.

Alla cultura, cioè, di quegli ebrei che si stabilirono nell’Europa centrale e orientale dopo la diaspora, e che fu tra-scritta, insieme a tante altre, da Isaac Bashevi Singer, per paura che un giorno si ripresentasse il nazismo, o qualche altro buco nero, e potesse cancellarla. Lei e quella stessa cultura. E il buco nero si è riaperto. Dove meno ce lo saremmo aspettato. Ma forse no… Perché il dolore, a volte, rende luomo saggio… altre volte, no; e lo trasforma nello stesso demone che un tempo attentò alla sua stessa esistenza.

Lo spettacolo di domenica 14 settembre: La Fattoria degli Animali

Di Replicante teatro (da Animal Farm di George Orwell), con Andrea Damarco e Alexine Dayné
A seguire: pubbliche riflessioni di Andrea Désandré

Lettura scenica. L’unico mondo che vale la pena di sognare – e di tentare di realizzare (gli altri mondi li conosciamo già) -è un mondo in cui ognuno ha diritto di essere felice purché – quel diritto – lo possano avere anche tutti gli altri.
Ma ciò è possibile solo a patto che ognuno vigili incessantemente sul proprio sogno in una lucida e perenne veglia tesa verso un orizzonte da tenere sempre bene d’occhio perché, dietro ogni utopia, è in agguato la sua propria ombra: la distopia; che altro non è se non la realizzazione deformata di un sogno altrui che – pigramente, e stupidamente – credevamo il nostro.

Ai nostri rappresentanti – democraticamente eletti – possiamo/dobbiamo affidare la conduzione della nave”; ma non la rotta da scegliere e da seguire.

Spettacoli a ingresso gratuito

Gli spettacoli saranno ad ingresso gratuito (ore 20.30) e  in caso di maltempo si cercherà di svolgere lo spettacolo al riparo, sotto il ponte, punto focale delle opere.
Il consiglio di Replicante Teatro è: «portatevi una copertina o un cuscino, lo spettacolo lo portiamo noi».

(francesca arcaro)