Regionali, VdA Aperta in campo per Tutta un’altra Valle d’Aosta
Lotta contro le disuguaglianze, le discriminazioni, contro le guerre, gli armamenti, per una sanità migliore e una scuola più inclusiva sono alcuni obiettivi del movimento civico
Al motto Tutta un’altra Valle d’Aosta Valle d’Aosta Aperta ha dato il via alla campagna elettorale per le regionali a Verrès, luogo simbolico per la storia dei diritti dei lavoratori.
In un salone gremito, le candidate e i candidati, emozionati ma determinati, hanno presentato al pubblico il programma della lista.
«Le 35 candidate e candidati di Valle d’Aosta Aperta rappresentano oggi l’unica alternativa alla destra, allo status quo e all’attuale sistema clientelare che privilegia pochi a discapito di molti» ha sottolineato con forza Raimondo Donzel.
Introdotti da Donatella Corti, insegnante e già animatrice dell’associazione antimafia Libera, il portavoce Raimondo Donzel e i candidati Daria Pulz, Alexandre Glarey, Erika Guichardaz, Elisa Tripodi, Patrizia Pradelli, Francesco Lucat, Guido Aiazzi e Simona Rossi hanno illustrato alcuni punti fondamentali del progetto per “Tutta un’altra Valle”, più giusta, verde e solidale.
Da oltre tre anni Valle d’Aosta Aperta, dopo il buon risultato ottenuto alle elezioni politiche, elabora contenuti attraverso un confronto fra le diverse anime che la compongono: Area Democratica Gauche Autonomiste, Adu Ambiente Diritti Uguaglianza, Uniti a Sinistra-PRC/RS e Movimento 5 Stelle.
Proprio grazie a questa originalità, oggi la coalizione è guardata con interesse anche oltre i confini regionali, come testimoniano le parole di Pippo Civati, che l’ha definita «una sinistra felice», in occasione dell’endorsement del suo movimento politico Possibile alla lista, e l’attenzione dimostrata da parlamentari europei come Mariangela Danzì, Tiziana Beghin e Gaetano Pedullà.
Le affinità
Il punto di incontro è la lotta contro le disuguaglianze e tutte le forme di discriminazione.
La lista condanna fermamente la corsa agli armamenti, alla guerra e al genocidio in corso a Gaza.
Denunciano la crisi della sanità pubblica, anche per la scelta, ritenuta sbagliata, di ampliare l’Ospedale. I diritti dei lavoratori continuano a essere messi in discussione, tra precarietà e discriminazioni che colpiscono categorie come i vigili del fuoco e i forestali.
Grande attenzione è stata posta anche al tema della scuola pubblica, oggi segnata da carenze di aule e palestre.
Ribadiscono l’impegno per la difesa del Vallone di Cime Bianche che rappresenta un simbolo di legalità, di rispetto delle norme europee, ma soprattutto di un amore profondo per la terra valdostana, che non deve essere svenduta alle multinazionali.
Per Valle d’Aosta Aperta la Regione dispone ancora di importanti risorse economiche, pari a un avanzo di 280 milioni di euro, che «devono essere redistribuite per sostenere le persone più deboli: con un piano di edilizia popolare a canone equo, un bon chauffage, e misure a favore delle famiglie che assistono anziani o persone fragili.
«Le 35 candidate e candidati di Valle d’Aosta Aperta rappresentano oggi l’unica alternativa alla destra, allo status quo e all’attuale sistema clientelare che privilegia pochi a discapito di molti», dichiara Raimondo Donzel.