Il ministro Calderoli (Lega): Zona Franca per Valle d’Aosta? Nessuna preclusione
POLITICA & ECONOMIA
di Luca Mercanti  
il 25/09/2025

Il ministro Calderoli (Lega): Zona Franca per Valle d’Aosta? Nessuna preclusione

Intervista al minsitro per gli Affari regionali, Roberto Calderoli, il quale è atteso ad Aosta venerdì 26 settembre

“La Zona Franca per la Valle d’Aosta? E’ un argomento assolutamente affrontabile”. Lo dice a Aostanews.it il ministro degli Affari regionali, Roberto Calderoli, atteso venerdì 26 settembre ad Aosta.

Il Ministro ha concesso al nostro giornale una intervista.

Ministro Calderoli, fatta la legge (sulla montagna), ecco le prime perplessità: l’Uncem è preoccupata dai 15 decreti attuativi, senza i quali la legge stessa rischia di rimanere lettera morta. Quali i tempi? Può rassicurare gli enti locali?

“Anzitutto, vorrei sottolineare che una legge per valorizzare degnamente la montagna i territori la aspettano dal ‘52 e che finalmente, dopo oltre 70 anni, qualcuno ci ha messo mano: è stata la Lega con il centrodestra al Governo. Dopo l’approvazione della legge, come avviene per tutte le leggi, ora arriva la fase dei decreti attuativi e non lasceremo nulla al caso. Ad esempio, con l’entrata in vigore della legge, possiamo ufficialmente avviare l’iter per il decreto di classificazione dei Comuni montani in base ai criteri stabiliti. In questo modo potremo poi procedere all’assegnazione delle risorse che andranno a rispondere alle esigenze dei territori e dei cittadini. E non è l’unica novità che abbiamo previsto con la legge. Ne parleremo proprio oggi ad Aosta, entrando nel merito delle numerose iniziative che andremo a introdurre. L’appuntamento è all’Hotel HB, per chiunque fosse interessato”.

Però 200 milioni sono ritenuti insufficienti per far invertire la tendenza allo spopolamento delle aree montane e sostenere la crescita economica e sociale. Cosa risponde in merito?

“Rispondo che per la montagna non si sono mai viste così tante risorse a disposizione, e questo è un dato oggettivo. Giusto per dare un metro di paragone: nel 2021 sono stati stanziati meno di 7 milioni mentre oggi ne abbiamo 200 ogni anno, a partire dal 2023. Inoltre, elemento non trascurabile, queste risorse verranno destinate solo in zone realmente montane grazie ai parametri altimetrico e di pendenza, dunque la torta è aumentata e le fette saranno date solo a chi davvero ne ha necessità.Da parte mia posso garantire che continuerò a cercare sempre più risorse per le terre alte, perché più ce ne sono e meglio è, ma bisogna anche guardare in faccia la realtà. Dall’insediamento di questo Governo, per la montagna sono stati già erogati oltre 400 milioni e ci apprestiamo a erogare anche i 200 milioni del 2025 proprio grazie alle misure contenute nella legge. Il totale fa qualcosa come 600 milioni in 3 anni, mentre fino ai governi precedenti c’erano praticamente solo briciole. Potrebbe essere di più, ma certamente non è poco, anzi”.

Ritiene che la legge debba e possa essere modificata? Se sì, in quali parti?

“La legge è entrata in vigore la scorsa settimana e dunque il suo iter è concluso, non ha più senso parlare di modifiche che in ogni caso ritengo non sarebbero servite. Abbiamo previsto tante misure a beneficio dei territori, per ridurre i divari economici e sociali e garantire l’accesso ai servizi pubblici, come istruzione e sanità, senza dimenticare l’accesso a poste, banche, farmacie. Andremo a introdurre misure contro lo spopolamento rivolte a giovani e famiglie, per stimolare la natalità e la residenzialità, includendo anche incentivi alle imprese. Un occhio di riguardo anche all’ambiente e all’ecosistema montano, patrimonio da proteggere e salvaguardare. Tutte misure attese da tempo e studiate per rendere più attrattiva la montagna. Ora sta a noi concretizzare al meglio, io sono al lavoro proprio per questo”.

In Valle d’Aosta la Legge è stata accolta con favore più per la definizione normativa di “montagna” che altro. Qui, per sostenere crescita economica e sociale si chiede l’istituzione della Zona Franca. Pensa sia un obiettivo raggiungibile?

“Mi fa piacere che sia stata accolta con favore la valorizzazione della montagna in quanto tale, essendo uno dei cardini della nostra legge. Ridare dignità alle terre alte è uno degli obiettivi che ci siamo prefissati e che contiamo di portare avanti, convintamente. Tra le iniziative in questo senso abbiamo infatti riconosciuto pienamente le professioni di montagna come guida alpina, gestori di rifugi, maestri di sci, accompagnatore di media montagna e guida vulcanologica. Sempre in quest’ottica abbiamo regolamentato l’attività escursionistica, introducendo la responsabilità dei fruitori per i danni che potrebbero subire, un tema che so essere caro e attenzionato proprio in Valle d’Aosta.

Per quanto riguarda l’istituzione di una Zona Franca, il tema in questione è annoso e ne siamo tutti consapevoli. Ciononostante io credo che sia assolutamente affrontabile e per due motivi. Anzitutto il concetto di Zona Franca è già previsto all’interno del vostro Statuto, e questo è già un ottimo punto di partenza, e in secondo luogo può diventare argomento di discussione tra l’amministrazione centrale e il governo regionale nel momento in cui si decidesse di avviare un percorso come abbiamo fatto per le Province Autonome di Trento e di Bolzano. Da parte mia, in questo senso, non ci sono preclusioni e si può avviare un dialogo costruttivo”.

Valle d’Aosta e elezioni. Il centrodestra tenta la spallata. Gli autonomisti, che governano da decenni, sostengono che il centrodestra sia un pericolo per l’autonomia valdostana. E’ davvero così?

“A queste affermazioni assurde sarebbe da rispondere per le rime, citando Fantozzi e la sua uscita sulla corazzata Potemkin… ma preferisco passare oltre, e smentirle con fatti. Quello in carica ora è probabilmente il Governo tra i più autonomisti di sempre, e non lo dico io ma i passi avanti che sono stati fatti nella direzione di più autonomia per i territori.

Anzitutto la legge sull’autonomia, che è in vigore da oltre un anno e che ci consente di negoziare condizioni particolari di autonomia con le regioni ordinarie. Vi sono poi i negoziati stessi, che vedono coinvolte per ora 4 regioni e mi auguro possano essere sempre di più, e il ddl Delega Lep che ha già iniziato il suo percorso in Senato. Poi c’è tutto il percorso della riforma degli Statuti speciali, che inizialmente comprendeva tutte le speciali, e nulla vieta che si possa aprire anche con la Valle d’Aosta parallelamente al Trentino-Alto Adige, il cui percorso è già ben avviato e la riforma arriverà in Aula proprio nei prossimi giorni.

Infine c’è il grande impegno nella leale collaborazione con gli enti territoriali per quanto riguarda le leggi regionali, che ci ha permesso di ridurre drasticamente le impugnative e mantenere una media del 96% di leggi non impugnate. Va bene che siamo in campagna elettorale e vale tutto… ma chi sostiene che il centrodestra sia un pericolo per l’autonomia, vive fuori dal mondo.

(luca mercanti)

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