Il T*Danse mette Aosta al centro della scena europea
Arte, danza e comunità: il festival torna dal 1° al 12 ottobre con prime assolute, musica e momenti di riflessione
Il T*Danse Festival mette Aosta al centro della scena europea.
Arte, danza e comunità: il festival torna dal 1° al 12 ottobre con prime assolute, musica e momenti di riflessione.
Aosta si prepara ad accogliere la nuova edizione di T*Danse – Danse et Technologie, il festival internazionale di arti performative che dal 1° al 12 ottobre 2025 trasformerà lo Spazio Plus e altri luoghi della città in un crocevia di incontri, sperimentazioni e nuove visioni.
La rassegna, diretta da Marco Chenevier e Alessia Pinto, conferma la sua vocazione: fare del teatro e della danza contemporanea un’occasione di comunità.
L’invito
«La nostra idea è semplice – spiegano -: invitarvi a venire al festival non solo per un singolo spettacolo e poi andarvene ma seguire più eventi possibili, e proprio per questo motivo abbiamo programmato quattro spettacoli diversi ogni sera. Le performance non finiranno mai dopo le 22:.0 in modo da dare la possibilità a tutti di partecipare anche durante la settimana. Inoltre sono stati attivati delle linee notturne fra Aosta e Pont Saint Martin e il servizio di Allo Nuit per le zone limitrofe ad Aosta mentre è ancora incerto un collegamento dal capoluogo all’alta valle.
Il cartellone
Il cartellone 2025 alterna prime assolute, prime nazionali e regionali, con nomi di rilievo e nuove scoperte. Il festival si apre il 1° ottobre ad Arvier con l’anteprima di TheoDora di Amalia Borsellino, dedicata alla fotografa surrealista Dora Maar. Dal 3 ottobre il cuore pulsante sarà Aosta: All there is left to do di Steef Kersbergen e Caro Ruoff, un’intensa performance sulla transizione di genere; Strangers in the night della C&C Company; le creazioni circensi di Noa Aubry, selezionata da CircusNext, la piattaforma europea che quest’anno collabora con il festival.
Momento storico sarà il ritorno in Italia della Carolyn Carlson Company, con cinque lavori che attraversano l’intero percorso della prima coreografa donna insignita del Leone d’Oro alla Biennale di Venezia.
Grande attesa anche per Monumentum DA di Cristina Kristal Rizzo e Diana Anselmo, che porta sul palco la lingua dei segni come linguaggio poetico e coreografico.
L’11 ottobre, la compagnia Zahrbat proporrà Dara, duo di danza hip hop che esplora la trasmissione generazionale, prima di presiedere la consueta Battle 1vs1 all style che chiuderà il festival il 12 ottobre.
Forza e Grazia
Il filo rosso che attraversa T*Danse 2025 è il dialogo tra Forza e Grazia, non come opposti ma come due forme di potenza. Nelle parole della direzione artistica, Marco Chenevier, Alessia Pinto, Francesca d’Apolito e Andrea Pagnes sottolineano «essere forti non significa imporre, ma riconoscersi come corpi che resistono, che immaginano, che creano legami. Creare, danzare, mettersi in relazione significa resistere, scegliere la grazia come medium».
Una visione che diventa anche atto politico: l’edizione è dedicata al popolo palestinese, con Gaza nel cuore, come dichiarazione di sconcerto di fronte «al genocidio che accade sotto i nostri occhi». La bellezza, sottolineano gli organizzatori, è la risposta che l’arte può contrapporre alla barbarie, un seme di resistenza e futuro.
Arte e impegno civile
La cultura, come ha affermato l’assessore regionale Jean-Pierre Guichardaz, è un «linguaggio che costruisce comunità educanti», capace di orientare verso la pace e di seminare comportamenti di grazia anche di fronte alle tragedie del nostro tempo.
«Credo che abbiate centrato il senso di come la cultura può intervenire su fatti distanti migliaia di chilometri da come il genocidio a Gaza», ha sottolineato.
Una comunità educante
T*Danse non è programmazione artistica. Da anni investe sulla formazione e sul coinvolgimento dei giovani attraverso varie attività come: Maratona delle scuole di danza e circo (12 ottobre). Percorsi PCTO con 2 licei valdostani: il Liceo Regina Maria Adelide e il Licam Club degli Host, famiglie che aprono le proprie case per accogliere gli artisti, creando legami e scambi culturali unici.
«Il festival è anche la costruzione di comunità effimere – sottolinea Alessia Pinto – in cui spettatori, artisti e cittadini si incontrano, condividendo tempo e quotidianità».
T*Danse 2025 si conferma molto più di un festival: è un laboratorio collettivo, dove la danza, la musica e il teatro diventano strumenti per interrogarsi sul presente, sulle relazioni e sul futuro.
Come ricorda Marco Chenevier: «Il teatro è il luogo da cui vediamo il mondo. Serve a immaginare insieme che le cose possano essere diverse».
(francesca arcaro)