Sardegna e Dalmazia, nasce un’alleanza culturale sul Mediterraneo
Milano, 17 nov. (askanews) – Un ponte di saperi e pratiche che attraversa il Mediterraneo. È l’obiettivo dell’alleanza culturale tra Saboris Antigus e la Dalmazia, che sarà presentata il 22 novembre a Gesico, comune della città metropolitana di Cagliari, alla vigilia della tappa di Saboris Antigus. L’iniziativa mette in relazione territori che hanno costruito identità diverse partendo però da gesti, cibi e tecniche tramandate nel tempo.
Saboris Antigus, progetto dedicato alle tradizioni enogastronomiche di Trexenta e Sarcidano, arriva quest’anno alla dodicesima edizione. Dopo il gemellaggio con Creta nel 2024, il percorso di apertura verso altre realtà mediterranee prosegue con la collaborazione con la Dalmazia, nominata Regione Europea della Gastronomia 2027.
Trexenta e Sarcidano custodiscono una cucina radicata nella stagionalità e nella manualità: pane lavorato a mano, pecorino di Mandas, pitzottis e fregola che raccontano un equilibrio fra terra e comunità. La Dalmazia risponde con tradizioni altrettanto profonde: la peka, il Paški sir, il brudet, le isole di Brac, Hvar, Vis e Šolta come luoghi vivi di agricoltura familiare e tecniche secolari.
L’incontro di Gesico, ospitato al Centro Servizi, prevede gli interventi della Camera di Commercio di Cagliari e Oristano, di Petra Bartulovic dell’Ente del Turismo della Contea di Spalato-Dalmazia e di Andrea Matkovic del Brac Museum. Dino e Mia Šeparovic, chef e maître-sommelier del ristorante Kala Supetar, presenteranno alcune preparazioni simboliche della tradizione dalmata.
Gli chef daranno vita a una degustazione che incrocia due repertori: dai ravioli alla gesichese al maiale acixrosciu, fino alla fregola con lumache, al Vitalac dell’isola di Brac – riconosciuto dall’UNESCO – e alla torta Hrapocuša, dolce tipico a base di noci e mandorle.
L’obiettivo dichiarato è semplice: tutelare un patrimonio di gesti, tecniche e valori comunitari, e far dialogare territori che condividono un’idea di Mediterraneo come spazio culturale prima ancora che geografico. Un racconto costruito da chi quei saperi li pratica ogni giorno, trasformando tradizione e memoria in terreno comune tra Sardegna e Dalmazia.
