Saint-Vincent, “Dalla cima del bosco e dall’età che si dirada”: venerdì 5 dicembre il 2° incontro
Le generazioni dialogano attraverso i libri, protagonisti Enrico Camanni e Manuela Lucianaz
Sarà venerdì 5 dicembre, alle 20.30, al Centro congressi comunale di Saint-Vincent il secondo incontro del progetto Dalla cima del bosco e dall’età che si dirada, nato dalla suggestione letteraria di Erri De Luca il quale, nel suo libro L’età sperimentale, invita a considerare la vecchiaia non come una fase di dimissione ma come un tempo da inventare, esplorare e sperimentare.
Il titolo dell’incontro è Le generazioni dialogano attraverso i libri. Protagonisti sono Enrico Camanni (La notte del Cervino) e Manuela Lucianaz (L’età dell’oro e Veillà), con interventi di Corrado Ferrarese, Umberto Druschovic, Jean Louis Crestani e Veronica Andorno.
Gli altri incontri nel 2026
Nel 2026 si terranno gli altri due incontri: il 24 gennaio, in biblioteca alle 18, Alleniamo la memoria e scopriamo la nostra creatività, laboratorio condotto da Erica Farinet (con interventi di Umberto Druschovic e Daria Covolo) e il 12 febbraio, al centro congressi alle 20.30, Canzoni, musica e danza. Emozioniamoci. Ancora. Non perdiamo la voglia di meraviglia!, in collaborazione con la banda musicale di Saint-Vincent e il 4Dance Institute.
«Dalla cima del bosco possiamo guardare dall’alto – spiegano i promotori (Comune di Saint-Vincent e associazione Poetica del Territorio) – lasciando la frenesia del fondovalle e aspettando che le novità si decantino, si alleggeriscano e diventino occasione di nuove visioni e libertà».
La vecchiaia non è una malattia
L’età che si dirada è anche leggerezza del tempo che rimane: meno obiettivi e responsabilità, ma più possibilità di esplorare, raccontarsi e condividere esperienze e passioni. La ricerca scientifica conferma che la vecchiaia non è una malattia, bensì un ciclo naturale in cui le capacità fisiche diminuiscono, mentre quelle intellettuali e creative possono continuare a crescere.
Il progetto vuole accettare la sfida e creare un ambiente socio-culturale in cui ciascuno possa raccontarsi e confrontarsi, in una sorta di riproposizione delle veillà d’altri tempi, aperta anche alle nuove generazioni, affinché si condividano memoria ed esperienze.
Il percorso prevede, oltre ai 4 incontri pubblici, la creazione di spazi spontanei e informali, con attività di dialogo, musica ed escursioni sul territorio.
(elena rembado)
