Regione VdA, bilancio di previsione: per le opposizione manca di programmazione
L'aula del Consiglio Valle
POLITICA & ECONOMIA
di Danila Chenal  
il 16/12/2025

Regione VdA, bilancio di previsione: per le opposizione manca di programmazione

Lo hanno ribadito in aula AVS, Fratelli d'Italia e Lega-La Renaissance. Per Marco Carrel (Adc) ci sono elementi condivisibili

Regione VdA, bilancio di previsione: per le opposizione manca di programmazione.

Lo hanno ribadito in aula AVS, Fratelli d’Italia e Lega-La Renaissance. Per Marco Carrel (Adc) ci sono elementi condivisibili.

Avs, programmare è fondamentale

«Una mancanza di visione di programmazione per cui il Defr e i bilanci di previsione si limitano sostanzialmente ad una descrizione di quello che l’amministrazione regionale sta facendo, senza una proiezione sul futuro che sia di carattere strategico. È un fatto che rileviamo come negativo anche e soprattutto perché la Regione Valle d’Aosta ha una grande disponibilità di risorse finanziarie, obiettivamente più delle altre regioni italiane e quindi si potrebbero fare scelte maggiormente incisive». Lo ha detto in aula la capogruppo di Avs Chiara Minelli per la quale «per programmare, il ruolo del documento di economia e finanza regionale sarebbe fondamentale. Invece quest’anno ci troviamo di fronte a un Defr che viene definito anche lui tecnico».

Pd-Fp, bilancio senza anima

«Questo bilancio non è sbagliato nei numeri, è giusto nei conti, ma vuoto nell’anima». Così Fulvio Centoz (Pd-Federalisti progressisti VdA), intervenendo nel dibattito generale sulla manovra finanziaria. «La Valle d’Aosta – ha aggiunto – merita di più di un bilancio tecnico, merita una visione, scelte coraggiose, merita di sapere che chi governa ha capito l’emergenza demografica, sociale e territoriale che stiamo vivendo. I conti li abbiamo sistemati noi, ora sta a voi fare il passo successivo. Noi vi abbiamo dato le fondamenta, costruiteci sopra qualcosa che valga la pena».

FdI, non guarda al futuro

«Questo è un bilancio di transizione, che arriva dal passato e non guarda al futuro – ha osservato il consigliere di Fratelli d’Italia Massimo Lattanzi -. Preoccupa la scarsa manovrabilità: non siamo padroni delle entrate, perché non decidiamo le aliquote Irpef e Irap, e saremo chiamati a partecipare ad un sacrificio enorme per mantenere in piedi questo Paese che si trova a gestire debiti fatti da governi precedenti. E allora ci chiediamo: la Valle d’Aosta può rasserenarsi di fronte a un bilancio in riduzione nel prossimo triennio? Per noi, la risposta è no. Perché questo bilancio non affronta le sfide che Europa e Italia ci pongono: come trattenere i giovani, sostenere gli anziani, garantire attrattività alla ricerca». «L’economia valdostana si regge sul turismo – ha concluso Lattanzi -, ma nel bilancio il settore pesa solo per l’1%; il sociale cresce, ma cresce anche la povertà, mentre la sanità ha un peso sempre più rilevante. Con questo bilancio non si va lontano».

Lrga-La Renaissance pronti a sorprenderci

«Siamo assolutamente disposti a essere sorpresi positivamente, – ha detto il capogruppo della Lega VdA Andrea Manfrin – cito le parole dell’assessore Baccega che ieri ha fatto un invito al dialogo: siamo assolutamente disponibili, temo però che se ci dovesse essere una bocciatura generale di tutte le proposte che sono state fatte, questo dialogo morirebbe sul nascere».

Autonomisti di centro,  alcuni elementi sono condivisibili

«Tra gli elementi condivisibili di questi provvedimenti – ha detto il consigliere Marco Carrel (Autonomisti di Centro) – vi sono il rafforzamento dell’Università della Valle d’Aosta, il nuovo centro di ricerca per contrastare la fuga dei cervelli. Positiva anche la posizione sul raddoppio del tunnel del Monte Bianco e la proroga delle concessioni del Gran San Bernardo, temi da affrontare con Governo e Ue nell’interesse dell’intera comunità valdostana, con il coinvolgimento costante del Consiglio. Condivisibile anche il potenziamento dei Vigili del fuoco, pur con dubbi sull’effettiva rapidità di attuazione, che rischia di rendere il provvedimento più simbolico che efficace. Sul piano politico, questi documenti appaiono in continuità con la precedente legislatura e vengono definiti “tecnici” per evitare l’esercizio provvisorio. È necessario avviare il confronto sulla riforma della legge elettorale e valutare lo spostamento delle elezioni in primavera, per consentire bilanci realmente rappresentativi della maggioranza».