Discarica di Pompiod: impegno a rendere pubblici i risultati delle analisi
Passa la risoluzione che impegna il governo a rivedere o revocare le concessioni qualora emergessero criticità
Rendere pubblici i risultati sulla discarica di inerti di Pompiod di Aymavilles in Commissione consiliare; revisionare o revocare la concessione se dovessero emergere criticità. E’ l’impegno preso dalla maggioranza al termine di un lungo dibattito in Consiglio Valle nel pomeriggio di oggi. La risoluzione, emendata, è passata con la sola astensione di Daria Pulz (Adu) perché «troppo blanda».
Azione a Roma. Intanto il M5S anticipa che la deputata Elisa Tripodi «ha presentato oggi la richiesta al Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio Costa affinché disponga controlli da parte Comando carabinieri per la tutela ambientale per «andare a fondo della questione».
Il dibattito
Limitare le tipologie dei rifiuti. Elso Gérandin (Mouv’). «Non possiamo permetterci una discarica con 70 tipologie di inerti da conferire né potremo permettercela a Issogne nell’ex area Follioley. Due discariche per un totale 600 mila metri cubi che arrivano da fuori Valle non hanno un senso di esistere. La politica deve fare un passo avanti. Al di là delle risultanze analitiche noi chiediamo vengano limitate le tipologie da conferire. Questa è la partita vera da giocare. E’ chiaro che se le analisi non rispettassero i codici europei, la discarica verrebbe chiusa. Noi andiamo oltre».
In attesa analisi. Luca Bianchi (Uv). «L’assessorato sta facendo tutte le valutazioni del caso. Stiamo tutti aspettando con trepidazione i risultati delle analisi e se il sito è conforme al Codice Europeo del Rifiuto». Ricorda, poi, che la concessione scadrà nel 2020.
Fino alla revoca. Chiara Minelli (Rc.). «Rendere pubblici i dati delle risultanze sulla base delle quali si andranno a individuare le azioni correttive di revisione, compresa la revoca delle concessioni».
Roberto Luboz (Lega) si dice «sconcertato dall’atteggiamento dell’Arpa di fronte alla richiesta di carotaggi». Come è sconcertato dal fatto che i conferimenti arrivino per la maggior parte da fuori Valle. Si dice rammaricato dal fatto «che si badi più agli interessi dei privati che della comunità».
L’assessore
Salute dei cittadini in primo piano. Albert Chatrian. «La salute della nostre comunità è alla base di qualsiasi discussione. La 2017 è passata all’impresa Ulisse 2007 srl. Era ed è tuttora una discarica per rifiuti inerti. Capisco il disagio dei cittadini nel merito e nella forma ma allo stesso tempo è giusto mettere un punto fermo senza strumentalizzazioni e demagogie. Ho provveduto, alla luce dei timori, a richiedere ulteriori e puntuali controlli. Se davvero dovesse emergere che ci sono criticità o se risultasse che la discarica è causa problemi igienico-sanitari prenderemo le azioni necessarie per far cessare le attività.
I primi dati di cui siamo a conoscenza – sul percolato e le acque sotterranee – confermano il rispetto delle normative. I rilievi radiometrici non hanno rilevato criticità dovute alla presenza della discarica. La Regione ha anche il dovere di non intralciare le attività se queste non rappresentano un pericolo per l’ambiente e per la salute pubblica». Annuncia la volontà di affidare altre analisi a terzi.
(danila chenal)