Lite a Charvensod: marocchino morto per i traumi dopo aver battuto il capo
Rachid Oussalam è morto a 50 anni nella notte tra il 22 e il 23 settembre 2018; l'inchiesta vede indagato per omicidio preterintenzionale Remo Quendoz sempre di Charvensod
Ha perso la vita per i traumi cerebrali riportati dopo aver battuto il capo a terra Rachid Oussalam, morto a 50 anni nella notte tra il 22 e il 23 settembre scorsi fuori da un bar-ristorante di Charvensod, dopo una lite. E’ l’ipotesi che fa seguito all’esito dell’autopsia disposta dal pm Francesco Pizzato. L’inchiesta vede indagato per omicidio preterintenzionale Remo Quendoz, di 46 anni, di Charvensod. Secondo gli inquirenti i due quella notte avevano avuto una violenta colluttazione, sfociata poi nella morte di Oussalam, originario del Marocco e anche lui residente in paese.
E’ emerso che il tasso alcolemico della vittima era di 1,12 g/l mentre quello dell’indagato, misurato in ospedale un paio d’ore dopo i fatti, di 0,32 g/l. Il medico legale Mirella Gherardi, che ha condotto l’autopsia, tende a escludere il malore come origine del decesso, dato che Oussalam era in buone condizioni fisiche. Sul suo corpo non c’erano segni evidenti di violenza.
«Il signor Quendoz è stato colpito violentemente nella zona dell’occhio con una bottiglia di vetro spaccata. Ha perso molto sangue e poi è stato ricoverato in ospedale. Si è difeso sempre a mani nude, non ha mai usato alcun oggetto. Ovviamente è un muratore, si è difeso con la resistenza di un muratore». Lo aveva spiegato pochi giorni dopo i fatti l’avvocato Danilo Pastore, del foro di Ivrea, che insieme al collega Fabrizio Voltan del foro di Torino assiste Remo Quendoz. La famiglia di Oussalam ha interloquito con la procura di Aosta tramite il consolato.