Tassa di soggiorno anche in Valle d’Aosta
Come già avviene in altre regioni italiane anche la Valle d’Aosta dà il via alla tassa di soggiorno. Lunga discussione in Consiglio regionale mercoledì 7, con Alpe e Pd contrari e con Pdl (Lattanzi) non del tutto convincente nel sostenere la facoltà data ai Comuni di applicarla o meno. In un Paese, l’Italia, in cui manca solo più la tassa per respirare, quella di soggiorno non sarà obbligatoria. I singoli comuni potranno decidere in autonomia se richiederla o meno a chi soggiornerà in albergo o strutture affini. E proprio gli albergatori, per voce della loro presidente Perucca, avevano già espresso parere negativo, perché il settore è già abbastanza in difficoltà.
Ma se tassa dev’essere, almeno che serva a qualcosa. L’obbligo per chi la applica di reinvestire (in servizi) quanto richiesto ai turisti deve diventare una vero e proprio impegno. Una nuova cultura dell’ospitalità legata anche alla tassa di soggiorno, tutta rivolta a coccolare il visitatore della Valle d’Aosta, possibilmente strappandolo ad altre regioni. Non sarebbe niente male se negli alberghi e nei punti informazioni i turisti trovassero materiale informativo su come vengono utilizzati gli euro richiesti loro. Una sorta di ringraziamento e controllo al tempo stesso per l'”obolo” ricevuto.
(luca mercanti)