Voci di pace dalle terre di guerra
«Offrire agli studenti israeliani e palestinesi l’opportunità di incontrarsi per superare i traumi psicologici legati al conflitto, che genera paura, pregiudizi, rifiuto e risentimenti tra i due popoli e formare nei ragazzi valdostani che affiancano il gruppo nella permanenza in Italia, una particolare coscienza civile che valorizza il rispetto verso le altre culture e la nonviolenza come metodo di gestione dei conflitti».
É l’obiettivo dell’iniziativa Voci di Pace spiegata dal coordinatore del progetto Giancarlo Rosso (in foto durante la presentazione). Il progetto, promosso dalla sezione valdostana del Movimento internazionale della riconciliazione e dall’Istituto pace sviluppo e innovazione delle Acli di Aosta, in collaborazione con il Consiglio regionale, l’assessorato regionale alla Cultura e la presidenza del Consiglio del Comune di Aosta, offre a un gruppo di dieci studenti adolescenti israeliani e palestinesi, che vivono in una situazione di conflitto nei loro territori, l’opportunità di incontrarsi in Italia, al di fuori degli schemi di pregiudizio correnti, in un clima di incontro, comprensione e condivisione grazie all’amicizia di un gruppo di coetanei valdostani.
I ragazzi, arrivati ad Aosta lunedì 19, sono ospiti nella struttura di accoglienza di La Cure de Chevrot a Gressan, e si fermeranno in Valle fino a giovedì 29 marzo. Ad accoglierli hanno trovato 16 studenti valdostani del Liceo Maria Adelaide di Aosta e del Liceo scientifico di Saint-Vincent oltre a un’équipe di educatori e psicologi.
Martedì 27 alle 21, alla Cittadella dei Giovani i giovani stranieri, supportati dallo psicoterapeuta Mustafa Qossaqsi, si racconteranno per condividere la loro esperienza e illustrare la loro realtà, lunedì 26 visiteranno il Consiglio regionale e martedì 27, alle 15, assisteranno alla seduta del Consiglio comunale di Aosta.