Calcio: il dramma di Pescara fa saltare tutta l’attività
Niente calcio domani anche sui campi di Piemonte e Valle d’Aosta per la decisione del presidente della FIGC Giancarlo Abete di sospendere tutta l’attività dopo la morte di Piermario Morosini durante la partita di serie B tra Pescara e Livorno. Rinviato, quindi, anche il big match del girone A di serie D tra St-Chri VdA e Chieri; la comunicazione della LND alla società granata parla di «rinvio a data da destinarsi», quindi domenica 22 si dovrebbe riprendere dalla 17ª di ritorno (St-Chri VdA a Lavagna, Chieri in casa con il Santhià), con l’ipotetico recupero della 16ª mercoledì 25 aprile, ma se ne saprà di più nelle prossime ore. «In questi casi io seguo sempre il destino – commenta il tecnico del St-Chri VdA Giovanni Zichella -. Avevamo preparato la partita al meglio ed eravamo prontissimi a scendere in campo, ma si vede che non dovevamo giocare questa domenica e quando decideranno di farcela recuperare saremo ugualmente pronti. Prima o dopo Lavagna non cambia molto, tanto i tre infortunati (a Cusano e Bocca si è di nuovo aggiunto Pramotton, fermato in mattinata dal dentista che l’ha operato all’arcata dentare una decina di giorni fa per il quale il giocatore non può subire colpi al viso ndr) non li recuperiamo nel giro di un paio di settimane». Il mister dei valligiani ricorda poi lo sfortunato giocatore del Livorno morto all’Adriatico di Pescara. «Piermario Morosini l’ho affrontato almeno quattro volte nell’arco di due stagioni quando allenavo prima i Giovanissimi e poi gli Allievi nazionali del Torino. Lui era all’Atalanta, aveva il numero otto sulla maglia e la fascia da capitano al braccio. Prima del modo di giocare, mi aveva colpito perché portava i capelli lunghi e li teneva ordinati con la fascetta. In quegli anni le società professionistiche facevano molta attenzione al modo di presentarsi dei giovani calciatori del loro vivavio e nel vederlo con quel look un po’ sopra le righe avevo subito pensato: “Se gli permettono di tenere i capelli in quel modo, di sicuro sarà molto forte”. E il campo mi aveva confermato che aveva doti importanti».
(d.p.)