Verrayes, sul tiro a volo la popolazione scende sul sentiero di guerra
Cè odore di petizione a Verrayes capoluogo se il sindaco Erik Lavevaz e la sua amministrazione non faranno un passo indietro sullimpianto di tiro a volo di Marseiller. Latmosfera di contrarietà si è respirata ieri sera, mercoledì, nella sala del centro polifunzionale di Rapy dove oltre un centinaio di persone si è radunato per la presentazione del progetto. Non crede la platea al primo cittadino che più volte ha rassicurato che ”la decisione non è presa e che limpianto non è cosa fatta”, invitando a non avere preconcetti. Rumoreggia il pubblico che ribatte ”no è solo buon senso”. Lavevaz dice di capire le preoccupazioni . Si alza la voce di un cittadino: ”Non devi solo capire devi tenere in conto il nostro parere”.
Non convincono neppure le valutazioni di impatto acustico, affidate alla società Simpes srl di Terni. A illustrarli lingegnere Corrado Trasino dell’omonimo studio associato. La relazione proiettata su uno schermo riporta le rilevazioni fatte in diversi punti dellarea di Marseiller: durante le prove di tiro libero i decibel toccano al massimo quota 64; a pannelli fonoassorbenti montati i valori scendono al di sotto della soglia di 50 decibel. ”Un impatto trascurabile”, sottolinea Trasino ”E meno rumoroso di un campetto di calcio”, aggiunge il vicesindaco Ivo Lavevaz. Trasino rassicura pure sul possibile inquinamento ambientale e sulle ricadute per la salute: ”Sarà un impianto allavanguardia perché è previsto il recupero del 100% dei materiali (leggi piombo, frammenti dei piattelli e capsule di plastica)”, spiega. La mette sulle ricadute economiche e turistiche il presidente della sezione valdostana della Federazione italiana tiro a volo, Mario Bianchi, snocciolando i dati. ”La sezione valdostana conta 160 agonisti iscritti e 600 tesserati e con un bi-campo le possibilità di organizzare gare ad alto livello e ritiri dei nazionali di tiro aumentano. Possiamo dare una mano alle attività commerciali e ricettive di Verrayes”, fa notare. Ancora una voce dal pubblico: ”Qui non esistono strutture ricettive”.
Il rompete le righe arriva dopo due ore con la promessa di Lavevaz di fare ulteriori prove e di riconvocare una riunione. Ma limpressione è che per i residenti del capoluogo limpianto non sha da fare, decibel a parte.