L’ultimo saluto all’imprenditore Pietro Savoretti
Se ne è andato all’età di 91 anni Pietro (Piero per molti) Savoretti. Se n’è andato in quella che era diventata la “sua” Ginevra, dopo esser stato un pioniere dell’imprenditoria a Mosca. E proprio a Mosca Savoretti conobbe la donna che gli fu sempre accanto. Tutti noi a Courmayeur la chiamavamo Ninna. La signora Savoretti diede alla luce due figli: Nicola (classe 1964), che seguì le orme del padre e a tutt’oggi è un imprenditore a Mosca, e Andrea fu il compagno di classe (elementari) di noi allora bambini del 1966. Già allora aveva testa, come suo fratello del resto, e come suo papà.
Courmayeur deve tantissimo a Pietro Savoretti. E’ stato colui che si innamorò di Courmayeur, crebbe nelle sue potenzialità, e investì denaro e idee per il suo lancio nel panorama dello sci. Con lui, Courmayeur potè per molti anni vantare di mettere a disposizione dello sci di massa la funivia più grande del mondo.
Ma Courmayeur e la Valle d’Aosta non hanno saputo approfittare di tanta generosità, dato che piano piano quei fantastici anni Settanta/Ottanta si sono trasformati in un lento declino. I courmayeureins invece che evolversi sfruttando il traino che poteva dare lo sci si sono adagiati, credendo che il Monte Bianco e le sue vallate circostanti fossero una fonte inesauribile di attrattiva. Così, pian piano qualcun altro ci rubò la scena.
Quello che Pietro Savoretti proponeva allora Courmayeur forse l’avrà tra qualche anno. L’illuminato imprenditore sosteneva che una località bella come Courmayeur dovesse sì avere impianti di risalita moderni, ma al tempo stesso dovesse mettere a disposizione degli ospiti strutture ricettive e servizi adeguati. Courmayeuer non gli diede retta per molti anni. E oggi siamo a rincorrere quello che LUI aveva già indicato in tempi non sospetti.
Addio caro Pietro. Grazie di cuore.
(l.m.)