Alpe denuncia: «Negli appalti manca la trasparenza»
«L’indizione di gare d’appalto per l’affidamento dei lavori pubblici dovrebbe essere il principio cardine dell’amministrazione regionale. Invece l’assessorato, dal primo gennaio 2012 data dalla quale è in vigore la nuova legge che non prevede bandi d’appalto sotto il milione di euro, non ha più indetto alcuna gara con procedra aperta». A sollevare la questione il gruppo Alpe con in testa il vicepresidente del Consiglio Albert Chatrian, che snocciola i dati e non solo dell’assessorato alle Opere pubbliche ma anche di due controllate la Cva spa e la Casinò de la Vallée spa anche se non devono sottostare alle medesime regole. Sono 151 le procedure negoziate con invito, 120 gli affidamenti diretti – in soldoni 22 milioni di euro – e 89 gli affidamenti diretti con somma urgenza – 12 milioni di euro – e solo 9 le gare aperte. I lavori affidati dalla Compagnia valdostana delle acque dal 2008 alla fine del 2011 superano i 250 milioni mentre il Casinò, nell’ultimo biennio, ha aggiudicato opere per 52,4 milioni.
«La scorciatoia in Regione va per la maggiore in virtù di una legge che ha una valenza squisitamente politica. Non lo ordina il medico di non indire gare d’appalto e questo vale anche per le partecipate. Così facendo vengono disattese le regole di libera concorrenza e di trasparenza, penalizzando soprattutto le piccole e medie imprese e le start up». Non scuciono i nomi delle aziende più invitate ma dicono che «è il solito ristretto nucleo tanto che ci si annoia a leggere l’elenco degli affidamenti». Insiste sulla trasparenza disattesa Roberto Louvin che parla di «un settore, quello dell’edilizia, che ha bisogno di aria fresca perché ora la situazione è altamente opaca». «Il settore, lo dico in generale, è storicamente a rischio di infiltrazioni mafiose», aggiunge Louvin che punta il dito contro il fatto che la Regione, spesso, non dà comunicazione dell’aggiudicazione neppure all’Osservatorio sugli appalti. Il consigliere ha anche anticpato che c’è aria di mobilitazione tra «quelle imprese che inviti non hanno mai ricevuto». Tra le grandi opere affidate ad invito è sono state citate la variante di Bionaz – quasi un muilione e mezzo tra costo dei lavori, iva e progettazione – e l’invaso di Valgrisenche di competnza della Cva.