Uv, Emily Rini, ”Non si può strumentalizzare la scuola a fini elettoralistici”
«Non solo chiedo ma pretendo che la scuola sia libera, sottolineo libera. Ma chiedo che si faccia educazione e non propaganda politica. Non si possono usare i bambini e i ragazzi per scopi elettorali di qualsiasi tipo». Lo sottolinea, in una nota sul web, il presidente del Consiglio regionale della Valle d’Aosta, Emily Rini, facendo riferimento alle polemiche sorte dopo la riunione di ieri del Comité fédéral dell’Union valdôtaine sull’esito del voto referendario. La presa di posizione prende le mosse dalle riflessioni dell’assesore all’Istruzione Laurent Viérin che all’indomani del Comité – mal digerito la posizione contro l’astensione da parte del mouvement e dito puntato sulla mancanza di polso fermo con la scuola schierata per il voto – che aveva denunciato un clima di «caccia alle streghe nei confronti del sottoscritto e di altri. Mi si indica tra i colpevoli di questa sconfitta. Ma uno degli aspetti più gravi e più dolorosi di questa vicenda è l’accusa che mi è stata rivolta di non aver saputo ‘controllare’ o normalizzare il mondo scolastico. E’ gravissimo e fa veramente male prendere atto che nel mio movimento, nato dalla lotta di resistenza anti-fascista e di liberazione, fondato su ideali di libertà, e nei vertici dell’Amministrazione regionale e della nostra più alta Istituzione, ci sia qualcuno che esterna queste considerazioni e che auspica ora provvedimenti». Rincara il presidente del Consiglio Rini «Per dialogare – conclude – bisogna essere in due. Io di dialoghi ne ho visti pochi, di monologhi sui giornali tanti. Ieri mi sono permessa di fare due puntualizzazioni: la prima e’ che, come gruppo degli eletti, ci vediamo tutti i lunedi’. In tutte le occasioni si e’ parlato di pirogassificatore. Nessuno ha mai espresso perplessita’ sia riguardo alla scelta dell’impianto sia riguardo alla scelta del non voto». E conclude: «Per dialogare bisogna essere in due. Io di dialoghi ne ho visti pochi, di monologhi sui giornali tanti. Ieri mi sono permessa di fare due puntualizzazioni: la prima è che, come gruppo degli eletti, ci vediamo tutti i lunedì. In tutte le occasioni si è parlato di pirogassificatore. Nessuno ha mai espresso perplessità sia riguardo alla scelta dell’impianto sia riguardo alla scelta del non voto»
Nella vicenda si introduce anche il Pd che in un comunicato fa sapere di ritenere «inaccettabile anche solo lidea che un movimento politico possa contravvenire al principio costituzionale della libertà di insegnamento e possa ignorare che, allinterno dei programmi scolastici, esista leducazione civica che prevede linsegnamento dellart. 48 della Costituzione, che recita: il voto è un diritto e un dovere civico. Vogliamo assoluta garanzia, in vista delle prossime elezioni, che nessuna pressione sia esercitata da parte dellamministrazione regionale sulle scuole valdostane e sulla libertà di insegnamento».
Non si fa attendere la reazione di Alpe: «E’ grave che le più alte istituzioni della Regione e del Consiglio Valle possano credere che il ruolo di un assessore all’istruzione sia di controllare, normalizzare o sedare il mondo della scuola, adeguandolo alle decisioni politiche di una parte». Cosi in una nota Patrizia Morelli e Chantal Certan, rispettivamente capogruppo regionale e segretario di Alpe. «Dopo la lettera al Ministro dell’Ambiente – spiega Alpe – dove il Presidente Rollandin invitava a “prendere precauzioni” contro il referendum, siamo ora a negare il ruolo dell’insegnamento libero.” Il movimento quindi “stigmatizza nettamente certe prese di posizione antidemocratiche e intimidatrici da parte di certe figure istituzionali regionali».