Lega Nord, macro-regione alpina e immigrazione i temi forti
«Sono due candidate nuove, pulite, preparate ed entusiaste. Votatele perché da sempre la Lega difende lautonomia». Il segretario regionale della Lega Nord Sergio Ferrero ha definito così Nicoletta Spelgatti e Sandra Maria Cane, le due candidate alla Camera e al Senato per la circoscrizione uninominale della Valle dAosta nella conferenza di presentazione allHostellerie du Cheval Blanc di Aosta.
A farla da padrona nel è listituzione di una macro-regione Padano-Alpina, presentata da Giancarlo Giorgetti, presidente della Commissione bilancio della Camera, come «una risposta inevitabile alleurocentrismo, allomologazione; da costruire nel rispetto delle speciali per contare di più a Bruxelles; per costruire una vera Europa dei popoli». Di «unico progetto politico per il cambiamento strutturale del Paese», ha parlato il sindaco di Varese Attilio Fontana, insistendo sulla macro-regione. «Non credo che la Valle dAosta possa restare in un gioioso e dorato isolamento. La Lega può dare alle Valle un più ampio respiro», ha aggiunto Andrea Mascetti, varesino con lunga frequentazione di Valtournenche.
E sindaco di Viggiù ma ha la carta di identità valdostana Sandra Cane che ha casa a Staffal nella valle di Gressoney. Di sé dice essere un primo cittadino «a tempio pieno che non sta chiusa in municipio ma va sul territorio, tra la gente per capire i problemi». Turismo da «coltivare facendo crescere la cultura dellaccoglienza»; trasporti «problema da risolvere»; centri commerciali «di cui bisogna bloccare la proliferazione», sono altri punti del programma.
Si concentra sui rapporti tra immigrati e cittadini italiani Spelgatti, membro del dipartimento, istituito dalla Lega, giustizia e immigrazione. «Sarebbe bello puntualizza dare tutto a tutti ma, dovendo dividere la torta le cui fette sono sempre più piccole, non è giusto che a perdere siano gli italiani che da una vita pagano le tasse». Per Spelgatti «i limiti di reddito per accedere alle varie agevolazioni dalla casa popolare ai ticket sanitari sono così bassi che escludono gli italiani». Non è contraria alle agevolazioni agli immigrati ma solo «se risiedono da almeno dieci anni in Italia, pagano le tasse, rispettano le nostre regole e la nostra cultura».
(da.ch.)