Economia: frenata dell’inflazione nel mese di febbraio
Non c’è di che gioire troppo, lo dice subito l’Istat, rendendo noti i dati sull’inflazione di febbraio, dello 0,8%: una frenata condizionata dal rallentamento della crescita su base annua dei prezzi degli alimentari non lavorati (+3,1%) e il continuo calo dei prezzi sui servizi di comunicazioni (-4,2%).
Crescono invece le spese per l’abitazione, l’acqua, l’elettricità, i combustibili (+4,6%), l’istruzione (+2,9%), le bevande alcoliche e i tabacchi (+2,8%), i trasporti (+2,5%) e i prodotti alimentari e le bevande analcoliche (+2,4%).
Le chiare conseguenze sono il calo delle spese, soprattutto alimentari, degli italiani, per esempio la carne registra un calo del 7% sulle macellazioni nei primi due mesi del 2013, calano dell’1% le quotazioni del pesce fresco di mare. I prodotti che hanno registrato un maggiore incremento sono la frutta fresca (+7,6%) e il vino (+4%).
«Con la crisi a cambiare non è solo il menù – sottolinea Federconsumatori -: ci sono ben 26 milioni di italiani che fanno la spesa low-cost facendo il giro dei supermercati, dei discount o sperimentando canali alternativi senza rinunciare alla qualità come gli acquisiti di gruppo (recente la presentazione di un nuovo gruppo di acquisto solidale ad Aosta, ndr), quelli online o direttamente dal contadino».
Dati che, fa notare l’associazione, certificano il pesante crollo dei consumi registrato in Italia.
Senza contare l’aggravio di circa 888 euro annui in più per una famiglia media di tre componenti.
«Sommando l’aumento di prezzi, tariffe e tassazione – conclude l’associazione dei consumatori – l’aggravio per famiglia raggiungerà quota +1.490 euro nel 2013, addirittura +3.823 considerando il biennio 2012-2013».
(e.d.)