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Confindustria: vademecum per i futuri amministratori

Confindustria: vademecum per i futuri amministratori

Pirovano: «nessuna forza politica ci ha contatti per un confronto sui programmi»

Sono racchiusi in un documento, da sottoporre a tutte le forze politiche candidate, gli otto punti che Confindustria Valle d’Aosta ritiene fondamentali per esaltare la centralità dell’impresa come fattore determinante di sviluppo per la ripresa.
La presidente Monica Pirovano ha ricordato l’importante contributo delle imprese alla Valle d’Aosta con oltre 461 milioni (17,65%) di valore aggiunto sul Pil e circa 160 milioni di euro (27%) di contributo fiscale tra Iva, Ires, Irap e accise.
«Servono interventi in funzione anticongiunturale capaci, nel breve periodo, di sostenere l’operatività delle imprese garantendo liquidità e credito e condizioni per promuovere l’occupazione giovanile – dice Pirovano -. Nel medio termine, condizioni idonee alla permanenza, al consolidamento e alla valorizzazione delle imprese già presenti sul territorio evitando fenomeni di delocalizzazione e fornendo sostegni adeguati per favorire l’aggregazione e la crescita dimensionale delle piccole medie imprese, soprattutto delle microimprese. Ci piacerebbe inoltre essere un punto di riferimento per un confronto e un dialogo continuo per il rilancio del sistema produttivo».

Gli ambiti di interventi riguardano:
Risorse e politiche per lo sviluppo (un migliore utilizzo dei fondi strutturali, favorire l’aggregazione di imprese, riorganizzazione del sistema degli incentivi, «a volte non utilizzati mentre si potrebbe spostare le risorse in altri ambiti»);
Ricerca e innovazione (sostenere partnership con università e centri di ricerca, creare una piattaforma informatica dedicata al patrimonio cognitivo del made in VdA);
Marketing territoriale (creazione di una cabina di regia che si occupi insieme alle imprese e alle associazioni di categoria di attrarre i visitatori dell’Expo 2015);
Accesso al credito (fondo di controgaranzia per finanziamenti a breve);
Infrastrutture e logistica (una più efficiente gestione della rete ferroviaria, smantellamento della tratta Aosta-Pré-Saint-Didier «monca e che serve a poco», ripristinare treni merci per abbattere passaggio mezzi pesanti sulle strade, un’attenta riflessione sull’utilità dell’aeroporto «forse è meglio migliorare i collegamenti con gli aeroporti di Milano, Torino e Ginevra», individuazione di possibili riduzioni degli oneri tariffari delle autostrade);
Occupazione, politiche del lavoro e formazione (utilizzo del ponte generazionale già adottato in Lombardia con l’affiancamento di giovani a persone prossime alla pensione, entrambi a part time).

«Chiaramente non possiamo solo chiedere – aggiunge la presidente di Confindustria -, abbiamo provato a dare delle idee su come faremmo noi nelle nostre imprese per trovare le risorse disponibili». E cioè con una riduzione dei costi della politica «famiglie e imprese in questi anni hanno fatto tanti sacrifici, la politica nessuno»; con un’attenta valutazione preliminare sulla sostenibilità finanziaria delle grandi opere; una riorganizzazione dell’apparato amministrativo regionale e una razionalizzazione degli enti(«evitando la duplicazione di enti, consigli di amministrazione e poltrone»); una riorganizzazione della pubblica amministrazione per essere a fianco delle imprese («snellendo le pratiche burocratiche») e una razionalizzazione del meccanismo della spesa pubblica, senza restringere il perimetro della concorrenza tra le imprese (soprattutto per quanto riguarda gli appalti pubblici per le imprese edili).
Stuzzicata sulle grandi opere Monica Pirovano sostiene che «dire basta a priori alle grandi opere non ha senso. Occorre valutare con attenzione le spese di gestione e la loro sostenibilità. L’università o l’ospedale se di eccellenza, ben vengano – aggiunge il vice presidente Alfredo Lingeri -. Ci dev’essere un ritorno, non possiamo permetterci la mediocrità».
Il documento ora sarà inviato a tutte le forze politiche in lizza per le prossime regionali. «Nessuno ci ha contattati preliminarmente per la formazione dei programmi, ma l’importante è vedere dopo la campagna elettorale cosa faranno. Non giudico le promesse, vedremo cosa succederà. In troppi si dimenticano, quando sono lì, che stai gestendo la cosa pubblica, e che i soldi sono dei cittadini».
In fotografia Monica Pirovano, presidente Confindustria VdA tra i due vice presidenti , a sinistra Alfredo Lingeri e a destra Nicola Rosset.
(erika david)

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