Omicidio Gilardi: «Chi ha visto o sentito qualcosa, si faccia avanti ora»
L’inchiesta in merito all’omicidio di Giuliano Gilardi, avvenuto tra le 6 e le 8 del 27 dicembre del 2011 nella sua casa nel borgo di Senin, a St-Christophe, è giunta a un binario morto. Dopo la richiesta di arresto avanzata a metà marzo dalla Procura della Repubblica di Aosta nei confronti della sua compagna (nonché unica indagata per il suo omicidio) Cinzia Guizzetti, richiesta di arresto che venne rigettata sia dal gip del Tribunale di Aosta che dal Tribunale del Riesame di Torino, la Procura sembra essersi letteralmente incagliata nelle pieghe di una vicenda condizionata sin dall’inizio da un particolare risvolto. «Il mancato ritrovamento dell’arma del delitto», spiega il procuratore capo di Aosta, Marilinda Mineccia, che poi si lascia andare a quello che sembra assumere i contorni di un vero e proprio appello: «Certo è che se qualcuno che sa o ha visto qualcosa decidesse di parlare, ecco che lo scenario attuale potrebbe trovare le conferme decisive che al momento mancano».
Nella foto Cinzia Guizzetti, scortata dal suo avvocato Giacomo Francini, mentre il 26 marzo scorso esce dal Tribunale di Aosta dopo l’interrogatorio in Procura.
Maggiori dettagli sul numero di Gazzetta Matin in edicola lunedì 29 luglio 2013.
(patrick barmasse)