Consiglio Valle: sulla discrezionalità delle nomine dei manager regionali nessun passo indietro
POLITICA & ECONOMIA
di news il
26/09/2013

Consiglio Valle: sulla discrezionalità delle nomine dei manager regionali nessun passo indietro

Il governo dice sì alla revisione delle tariffe del parcheggio Mont Blanc del Parini e sì a nuove regole per il Comitato regionale per le comunicazioni: le due mozioni vanno via lisce, votate all’unanimità. La musica cambia – il dibattito si fa duro – sull’iniziativa a firma Alpe, Pd e Uvp sulle regole, da riformare, per le nomine dei manager regionali. Il capo dell’esecutivo Augusto Rollandin non ha dubbi: «Chi amministra deve poter scegliere le persone di fiducia e di queste ne risponde. La logica della legge regionale 11 sulla discrezionalità resta valida». Incollata sulla posizione del Presidente la sua maggioranza che rispedisce la mozione al mittente. Nulla ha potuto il voto segreto.
La minoranza invitava in una mozione il governo «a rivedere la normativa vigente, introducendo criteri di rinnovamento, di meritocrazia e di non cumulabilità per l’affido degli incarichi per i manager delle società partecipate e controllate» e «a revocare le recenti nomine dei vertici delle società Inva (Piercarlo Rusci ndr), Arer (il posto è vacante dopo le dimissioni di Giulio Grosjacques ndr).
Il presidente nella replica ha parlato «di interventi secondo le previsioni che vanno nella logica di immaginare che solo qualcuno conosce i criteri per individuare le persone giuste, non capisco perché si reclamino altisonanti titoli di studio; la legge regionale 11 lascia alla giunta la discrezionalità, certo, ma non accetto le critiche di chi fino a ieri le regole per le nomine le ha accettate; non credo sia questa una logica di rinnovamento. Non mi sembra determinante il tempo che trascorrono in ufficio ».
Presentando la mozione Jean-Pierre Guichardaz (Pd) aveva argomentato: «Ex politici, sindaci in carriera ed ex, componenti di segreterie politiche siedono su poltrone e poltroncine, alcuni da tempi immemorabili. Il presidente Inva percepisce 40 mila euro all’anno per fare cosa? Non ci è dato sapere?». Per il consigliere del Pd le nomine sono tutta questione «di affinità politica e attiguità e non certo di meritocrazia, competenze e capacità». Invoca una selezione Stefano Ferrero (M5S): «Chiediamo semplicemente che i manager vengano nominati con gli stessi criteri del settore privato». «Una parte della comunità valdostana chiede trasparenza; non è più tempo di discrezionalità nell’affidamento degli incarichi», aveva sottolineato nel dibattito generale Albert Chatrian (Alpe). Invita Alberto Bertin a «superare le logiche spartitorie». «Che le scelte fiduciarie siano fatte in Consiglio, non banalizzi su questi argomenti e alziamo l’asticella», dice alla fine del dibattito generale Chatrian.
(danila chenal)