Corte dei Conti: i figli di Albert Cerise reclamano l’assegno vitalizio da 500.000 euro
Verrà discusso il prossimo 10 aprile, dinanzi al giudice monocratico Paolo Cominelli della Sezione giurisdizionale della Corte dei Conti della Valle d’Aosta, il ricorso presentato dai fratelli Chantal e Bruno Cerise volto a dirimere la questione relativa all’erogazione dell’assegno vitalizio da 598.211 euro rivendicato dai figli dell’ex presidente del Consiglio regionale della Valle d’Aosta, Albert Cerise, deceduto l’11 settembre del 2012.
L’istituto dell’assegno vitalizio si è infatti opposto alla domanda di erogazione.
I fatti alla base del contenzioso fanno riferimento al mese di settembre del 2012: Albert Cerise si dimise il giorno 4 e morì una settimana dopo. Il Consiglio regionale in carica, convocato per il 19, prese però atto soltanto del decesso del suo presidente e non delle sue dimissioni, passaggio formale che – se recepito – avrebbe dato il via libera all’erogazione dell’assegno vitalizio.
I due figli, Chantal e Bruno Cerise, sostengono invece che la domanda di erogazione, presentata il 4 settembre del 2012 dal padre, vale già come atto ufficiale di dimissioni.
Inoltre, entrambi chiedono di rimettere alla Corte costituzionale la norma che prevede che in caso di decesso del consigliere il vitalizio passi alla moglie (deceduta nel 2008 nel caso in oggetto) o ai figli «solo se fiscalmente a carico del consigliere».
Nel contenzioso la Regione si è costituita in giudizio.
(pa.ba.)