Europee: un nuovo appello alle larghe intese dall’Union valdôtaine
Il presidente dell’Union valdôtaine Ennio Pastoret torna, in un editoriale su Le Peuple, a parlare di larghe intese per le elezioni europee del 25 maggio. Ribadisce: «L’unico modo di avere un rappresentante a Bruxelles è quello di presentare un personaggio di spicco, al di fuori delle militanze politiche, che desideri consacrare parte del suo tempo a questa esperienza. Un tale personaggio potrebbe essere sostenuto da un’ampia coalizione politica in grado di assicurare la sua elezione».
Pastoret dice di «aver colto con favore l’apertura di alcuni membri delle altre forze politiche (leggi Chantal Certan di Alpe ndr). Personalmente ritengo che la politica non debba essere solo terreno di scontro. Altri temono i pericoli nascosti nel percorso (leggi Laurent Viérin no agli inciuci ndr), altri ancora che vorrebbero utilizzare le europee per arrivare a un confronto tra le differenti forze politiche». Per il presidente «l’Union ha un’ottica diversa; noi pensiamo sia indispensabile eleggere un rappresentante valdostano al parlamento europeo e non centreremo mai l’obiettivo senza un’ampia convergenza su una candidatura unica. L’Europa è ormai una realtà sempre più incombente. Che ci piaccia o meno dobbiamo confrontarci sempre di più con le sue politiche, le sue direttive, la sua economia, i suoi fondi ai quali dobbiamo ricorrere sempre più spesso. Non possiamo sottrarci a questa logica».
Pastoret lancia l’affondo: «Possiamo scegliere se affrontarla, assicurando un eletto alla Valle d’Aosta per essere meno sottomessi all’Europa, o se ignorarla per rafforzare posizioni personali in netto contrasto con le esigenze della nostra Comunità». Appello, quello di Pastoret, che è arrivato (forse) fuori tempo massimo: il Pd ha già scelto la lista nazionale; l’Uvp ha detto no al ‘candidato di salvezza valdostano’; solo Alpe ha travagli interni.
(d.c.)