Protezione Civile: un po’ di Valle d’Aosta nell’ultimo viaggio della Costa Concordia verso Genova
Circa un’ora e mezza addietro, la Costa Concordia, trainata da due rimorchiatori a prua, agganciata a due rimorchiatori a poppa e scortata da quattro mezzi navali, era già fuori vista dalle acque dell’isola del Giglio, dove naufragò alle 21.45 di venerdì 13 gennaio 2012. Il relitto ha iniziato la sua navigazione verso Genova, dove verrà smantellata. Dopo i rinvii, causati dal maltempo, ieri era arrivato il via libera definitivo e quest’oggi, mercoledì 23 luglio, alle 6 sono cominciate le operazioni di controllo. La Costa Concordia naviga a due nodi, tutto ha funzionato perfettamente; l’arrivo è previsto a Genova nella mattinata di domenica.
A coordinare l’operazione di riemersione e rigalleggiamento del relitto che non ha precedenti c’era anche l’ingegnere valdostano Silvano Meroi, direttore generale dell’Ufficio Rischi Idrogeologici e antropici, uno dei sette direttori generali del Dipartimento Nazionale di Protezione Civile. «Alle 10 è stata staccata l’ultima ancora commenta l’ingegner Meroi, contattato telefonicamente è stata un’emozione per tutti; il suono delle sirene, le campane di saluto ai primi movimenti della nave fatte suonare da don Lorenzo dalla chiesa di San Mamiliano, gli spruzzi d’acqua del rimorchiatore».
In cosa è consistito il Suo lavoro al Giglio?
«L’Ufficio Rischi Idrogeologici e antropici si è occupato di aggiornare la meteo, seguendo anche le proiezioni sulla meteo di domenica a Genova; abbiamo acquisito immagini satellitari sull’isola del Giglio e sulla rotta fino a Genova per accertare la presenza di eventuali inquinanti prodotti dalla nave commenta l’ingegner Meroi. Abbiamo inoltre funto da raccordo tecnico tra il ‘cuore’ dell’operazione allestito sulla nave e il coordinamento al Giglio presieduto dal Prefetto».
L’ultimo viaggio della Costa Concordia si concluderà domenica.
«L’arrivo al porto di Genova è previsto per la giornata di domenica commenta Meroi diciamo che entro le due del pomeriggio la nave dovrà entrare in porto, attraverso una manovra complessa, poiché avverrà una sorta di retromarcia. Poi, cominceranno i lavori di demolizione e smaltimento che dovrebbero durare all’incirca un anno».
Il numero uno della Protezione Civile nazionale, il prefetto Franco Gabrielli ha voluto ricordare la vittima numero 32 del disastro della Costa Concordia: Russel Rebello, il giovane indiano i cui resti non sono ancora stati ritrovati.
Nella foto, la Costa Concordia ieri, in fase di rigalleggiamento e l’ingegner Silvano Meroi.
(cinzia timpano)