Operazione Pinocchio: da un «flusso anomalo» di residenze dalla Campania alla Valle d’Aosta scoperta la maxi truffa Rc Auto
Un flusso anomalo di residenze che, dal gennaio al maggio 2013, dalla Campania – più precisamente dalle province di Napoli e Caserta – figuravano in ingresso in Valle d’Aosta.
E’ da una segnalazione degli uffici valdostani del PRA (il pubblico registro automobilistico) che ha preso avvio l’Operazione Pinocchio della Sezione di Polizia Giudiziaria presso la Procura della Repubblica di Aosta.
Un’operazione dai numeri altisonanti: oltre 300 fascicoli sequestrati e passati al setaccio, che hanno portato al momento alla denuncia di 185 persone (quasi tutte residenti tra le province di Napoli e Caserta) di cui 159 per truffa a danno di compagnie assicurative, 10 per associazione a delinquere, 12 per concorso in truffa e 4 per concorso in truffa e concorso in falsità ideologica da parte di pubblico ufficiale.
«L’attività investigativa ha preso avvio nel mese di maggio del 2013, a seguito della segnalazione pervenutaci dagli uffici valdostani del PRA circa un anomalo flusso di residenze in ingresso in Valle d’Aosta dalla regione Campania – ha spiegato il vice questore aggiunto Augusto Canini, dirigente della Polizia stradale di Aosta -. L’attività di indagine, durata oltre un anno, non è comunque ancora finita, anzi si attendono verosimilmente altri deferimenti all’Autorità Giudiziaria rispetto alle attuali 185 persone denunciate».
Il meccanismo della maxi truffa Rc Auto organizzata a danno di «sette compagnie assicurative» era così articolata: «almeno tre agenzie di servizi», che proponevano agli automobilisti campani di turno la certezza di poter abbattere il costo delle loro polizze anche fino a 1.000 euro, si sarebbero attivate – grazie all’appoggio di alcuni dipendenti compiacenti della Motorizzazione Civile di Caserta – per fare figurare gli automobilisti residenti in Valle d’Aosta, così da poter poi entrare in possesso del tagliandino originale – perché rilasciato dalla stessa Motorizzazione Civile – da apporre sulle rispettive carte di circolazione dei veicoli.
«A quel punto l’automobilista, che secondo i registri e le banche dati della Motorizzazione figurava residente in Valle d’Aosta, non doveva fare altro che andare dalla compagnia assicurativa prescelta e stipulare il contratto a prezzi ovviamente vantaggiosi rispetto a quelli applicati a residenti di Napoli o Caserta, a detrimento però della stessa compagnia assicurativa, che stipulava sì una polizza apparentemente regolare, ma fondata su dati di residenza completamente artefatti», è il meccanismo spiegato dal vice questore Canini, che aggiunge: «In certi casi, scoperto il raggiro, sono state le stesse assicurazioni a querelare i loro clienti, interrompendo di fatto immediatamente il rapporto».
In un simile contesto, gli uomini della Sezione di Polizia Giudiziaria hanno quindi appurato che le residenze apposte artatamente sulle carte di circolazione «corrispondevano a vie e numeri civici realmente esistenti in Valle d’Aosta», peccato che i titolari di queste residenze fittizie «non abbiano mai varcato in uscita il confine della Campania, o almeno per la maggior parte degli interessati dovrebbe essere così», ha precisato ancora il dirigente della Polstrada.
Al momento attuale gli inquirenti ipotizzano un danno alle compagnie assicurative truffate che si aggira tra i 330.000 e i 350.000 euro, «maturati nei cinque mesi da noi attenzionati, anche perché le agenzie di servizi deputate all’attività illecita, abbiamo notato come siano state attive soltanto per pochi mesi, aprivano e dopo poco chiudevano, evidentemente per non destare troppi sospetti».
«Le diverse determinazioni a livello penale verranno ora assunte dalle diverse Procure territorialmente competenti in Italia», ha precisato Canini, che ha poi concluso: «Questa attività è stata condotta anche per tutelare le compagnie assicurative e gli automobilisti valdostani, perché il rischio era quello di vedere lievitare a dismisura i premi assicurativi per incidenti che in realtà avvenivano a Napoli o a Caserta».
Oltre a Napoli e Caserta, alcune persone denunciate sono state individuate a Roma, Pisa, Arezzo, Foggia, Benevento e Brindisi.
Nella foto il vice questore aggiunto di Aosta, Augusto Canini, durante la conferenza stampa di questa mattina.
(patrick barmasse)